Mercoledì 24 Aprile 2024

Viva il vaccino. Ma attenzione: non è il messia

La campagna per i giovani

Avolte c’è davvero bisogno di un comico per aprire gli occhi. Non parliamo di Beppe Grillo, che ha provato a fare il profeta negli ultimi anni, ma del più simpatico Leonardo Manera, ospite fisso tutte le mattine, su Radio 24, a "Uno, nessuno e 100milan", condotto da Alessandro Milan. Venerdì ha dedicato uno dei suoi monologhi a Camilla, la ragazza ligure morta dopo essersi vaccinata con AstraZeneca; e, più in generale, al modo in cui è stata presentata la campagna vaccinale. Da farmaco – ha detto Manera, che è tutt’altro che un no vax – il vaccino si è trasformato in una sorta di rito salvifico.

Un rito al quale tutti, anche coloro che probabilmente non ne hanno bisogno, “devono” sottoporsi. Non bastava vaccinare le categorie a rischio: no, a un certo punto s’è detto che tutti, anche i bambini e i ragazzi, “devono” essere vaccinati, nonostante il rischio di ammalarsi gravemente di Covid sia per loro praticamente inesistente. "C’è stata una narrazione del vaccino-messia", ha detto Manera. Vaccinarsi è diventato "un rito di purificazione di massa", e così sono partite le campagne per gli adolescenti e i ragazzi, e gli open day nei quali si sono sbolognate le dosi avanzate del vaccino che pochi volevano.

Tanto, i ragazzi erano già stati maltrattati abbastanza: prima gli si è fatta la paternale ("I vostri nonni hanno fatto la guerra, a voi viene chiesto solo di stare sul divano"), poi li si è colpevolizzati come untori degli anziani, e quindi arruolati per la vaccinazione di massa, anche se è molto discutibile (ora lo dicono pure gli scienziati) che fosse per loro necessaria. E così, può succedere che qualcuno con qualche patologia sommersa abbia più danni dal vaccino che dal Covid.

Spero che nessun imbecille si azzardi a definire questo “un articolo da no vax”. Il sottoscritto non è no vax e si è vaccinato: ma ha 62 anni e pensa ragionevolmente che, se becca il Covid, può lasciarci le penne; e che quindi valga la pena di rischiare con vaccini di cui "ancora si sa poco" (parole testuali della responsabile mondiale dell’Oms per la vaccinazione). I no vax sono gente che vede complotti ovunque. Qui invece non ci sono complotti, ma cattiva gestione, confusione, sciatteria e una retorica che ci fa dimenticare che il vaccino è, come ha detto Leonardo Manera "un farmaco, che va somministrato con attenzione, soprattutto a chi non ne ha o non ne avrebbe bisogno".