
Vittorio Cecchi Gori nel 2005 (Alive)
Roma, 26 dicembre 2017 - "Si è emozionato e commosso vedendoci", così la ex moglie Rita Rusich dà la buona notizia: Vittorio Cecchi Gori sta meglio. L'ex produttore cinematografico, ricoverato ieri per ischemia e problemi cardiovascolari al Policlinico Gemelli di Roma, è uscito dal coma farmacologico: è cosciente e in lieve miglioramento, e respira autonomamente.
E' la ex moglie e socia in affari, che con i figli Mario e Vittoria Cecchi Gori è partita da Miami subito dopo le preoccupanti notizie di salute, ha raccontare l'ultimo bollettino medico. "E' cosciente, vigile, ovviamente provato. Si è emozionato e commosso vedendoci, ma ci ha detto il professore che lo sta seguendo che tra due giorni potrebbe uscire dalla rianimazione se tutto procede al meglio", ha spiegato la Rusic. La prognosi resta quindi riservata e persiste il ricovero del paziente nel reparto di rianimazione.
Cecchi Gori, nato a Firenze 75 anni fa, insieme con il padre Mario ha scritto una pagina della storia del cinema italiano: decine di film, dai cinepanettoni di successo al botteghino agli Oscar vinti con Il Postino (migliore colonna sonora) e La vita è bella (tre premi: miglior film straniero, colonna sonora e attore protagonista Roberto Benigni). Un impegno forte anche nello sport con la presidenza della Fiorentina dal 1993 al 2002 (con due Coppe Italia e una Supercoppa italiana) e in politica con l'elezione a senatore nel 1994 nelle file del Partito Popolare Italiano. Quindi, dalla fine degli anni Novanta, i problemi economici e giudiziari che lo portano a perdere gran parte del suo patrimonio e la stessa Fiorentina (dichiarata fallita) e a dover passare un periodo in carcere per il crac Safim (condanna a sei anni per bancarotta nel febbraio 2013). Per l'altro crac, quello della società "cassaforte" del suo gruppo, la Finmavi, Cecchi Gori ha avuto una condanna a 7 anni nell'ottobre 2013 per un fallimento da 600 milioni di euro.