Giovedì 25 Aprile 2024

Vermezzo, è allarme furti. Altre due ditte nel mirino: "Niente ferma i ladri"

Sistemi di allarme, guardie giurate e telecamere sembrano inutili. Nell’ultima settimana i malviventi hanno preso d’assalto la Ford e la International Caratti, un’azienda specializzata in attrezzature per piscine

Archimede Clementi, titolare della Caratti di Vermezzo (Studio Sally)

Archimede Clementi, titolare della Caratti di Vermezzo (Studio Sally)

Vermezzo, 20 gennaio 2015  – Sistemi di allarme, guardie giurate e telecamere non fermano i ladri che hanno preso di mira le aziende del quartiere industriale. Nell’ultima settimana i malviventi hanno preso d’assalto due ditte, la Ford e la International Caratti, un’azienda specializzata in attrezzature per piscine. Alla concessionaria d’auto i malfattori sono riusciti a rubare tre auto, utilizzando come via di fuga il cancello della vicina International Caratti. E’ la stessa azienda depredata qualche giorno più tardi. I ladri sono riusciti a penetrare nei capannoni dopo aver sfasciato il cancello principale e il portone d’entrata. Una volta all’interno del magazzino, i malviventi si sono impossessati di motori, cavi elettrici e trasformatori, tutto materiale contenente rame.

I ladri non si sono limitati a fare incetta di motori e cavi elettrici. Prima di fuggire si sono appropriati anche degli attrezzi da lavoro, come trapani, avvitatori e seghetti. Tutto materiale che potrà essere rivenduto facilmente, a differenza invece dei robot pulitori per piscina. Quelli non sono stati razziati, visto che riportano un numero di matricola e sono quindi difficilmente smerciabili sul mercato. Nel bottino è finito anche un camion con i relativi attrezzi. Stima del danno, 10mila euro, ad esclusione del camion che è in leasing. Il titolare dell’azienda, Archimede Clementi, allarga le braccia: “Niente ferma i ladri, nemmeno le sbarre di protezione che abbiamo messo alle finestre. Qualche mese fa hanno addirittura sfondato i muri del capannone a colpi di mazza. In un’altra occasione hanno spostato a mano 30 quintali di pietre con cui avevamo caricato due bancali messi a protezione dell’azienda. E poi sono entrati”. M. Az.