Domenica 5 Maggio 2024

Vacanze in Europa, c’è il green pass Scatta 14 giorni dopo la seconda dose

Fino al 27 giugno in Italia resta valida la regola della totale libertà d movimento 15 giorni dopo la prima iniezione

Migration

di Elena G. Polidori

È il momento del "green pass". Ce ne sarà uno, su raccomandazione della Commissione Ue (Certificato Covid digitale Ue), che consentirà di viaggiare in Europa dal 14° giorno dopo la seconda dose (la sola e unica in caso di J&J). E un altro, per viaggiare solo in Italia, che invece farà partire il via libera dal 15° giorno dopo la prima iniezione. Dal 27 giugno i pass nazionali devono però uniformarsi a quelli della Ue.

Il Green pass italiano per ora serve per spostarsi tra Regioni o Province autonome eventualmente tornate rosse o arancioni, inoltre permette, dal 15 giugno in zona gialla, di partecipare a cerimonie (come matrimoni), e per visitare gli anziani nelle case di riposo. "Gli europei dovrebbero godersi un’estate sicura e rilassante", ha scritto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, "il certificato Covid digitale dell’Ue porterà chiarezza e prevedibilità quando riprenderemo i viaggi liberi nell’Ue".

La proposta della commissione si basa su due pilastri: alleggerire le misure e avere a disposizione un freno di emergenza da tirare in caso di recrudescenza dell’epidemia. Il pass, come si diceva, diventerà valido "quattordici giorni dopo l’ultima dose" di vaccino anti-Covid: la seconda per AstraZeneca, PfizerBioNTech e Moderna, la prima e unica per Janssen (J&J). Questo dovrebbe coprire anche le persone guarite che hanno ricevuto una singola dose di un vaccino a 2 dosi.

Ci sono, però, anche Paesi che spingono perché sia dato il via libera alla circolazione già dopo la prima dose e su questo punto la commissione ha chiarito che "questa flessibilità deve valere per tutti, non può essere limitata ai cittadini di quel determinato Paese". L’Italia è tra questi visto che è già stato deciso che il pass nazionale sarà valido dal quindicesimo giorno dopo la prima dose e vale anche per gli stranieri in arrivo nel Paese ma, come si diceva, il pass Ue è destinato ad avere la prevalenza a partire da fine giugno. Per i guariti dall’infezione, il pass dovrebbe durare 180 giorni a partire dal test molecolare positivo.

Chi non è vaccinato o non ha anticorpi o – ancora – ha fatto passare troppo tempo da quando ha avuto la malattia o dalla somministrazione, dovrà fare un tampone: quelli molecolari potrebbero avere una validità di "72 ore", mentre quelli rapidi "48 ore". Le regole proposte dalla Ue, tuttavia, non finiscono qui. C’è una parte che riguarda i minori che dovrebbero essere esentati dalla quarantena qualora i genitori non debbano sottoporsi all’isolamento, ad esempio perché vaccinati. E "anche i bambini sotto i 6 anni dovrebbero essere esentati dai test relativi al viaggio". Ancora: i cittadini extra-Ue che intendono recarsi nei Paesi membri, "se vengono in Europa con la prova di vaccinazione, saranno in grado di avere anche il certificato digitale Ue Covid e stiamo chiedendo agli Stati membri di usare lo stesso certificato per consentire loro di circolare nell’Ue".

La parola d’ordine è dunque "coordinazione" per arrivare ad una graduale, quanto contemporanea revoca delle restrizioni valide per tutti. La pandemia, però, "non è terminata" e per questo è già stato previsto una sorta di "freno" di emergenza, anche per le persone vaccinate o guarite. Si pensa all’adozione di una divisione per fasce colorate secondo la mappa dell’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie): per i viaggiatori provenienti da aree verdi, non ci dovrebbe essere alcuna restrizione; per i viaggiatori provenienti dalle zone arancioni, sarà richiesto un test prima della partenza (antigenico o molecolare); per i viaggiatori provenienti da zone rosse, sarà imposta laquarantena, mentre da zone rosso scuro, saranno sconsigliati i viaggi non essenziali.