Martedì 15 Luglio 2025
REDAZIONE CRONACA

Ucraina, prosegue l'offensiva di Kiev. Verso la liberazione di Donetsk e Lugansk

Mosca e Kiev hanno trovato un'intesa per una missione umanitaria in Ucraina sud-orientale

Donetsk (AP)

Kiev, 11 agosto 2014 - L'offensiva delle truppe ucraine contro i miliziani separatisti dell'est russofono del Paese prosegue e "per i civili è preferibile lasciare le città di Donetsk e Lugansk che stanno per essere liberate". E' quanto ha affermato il portavoce del Consiglio di sicurezza ucraino, Andrii Lisenko, citato dall'agenzia Interfax. Altri tre civili sono stati uccisi dai proiettili d'artiglieria che si sono abbattuti su Donetsk nel fine settimana, mentre 16 sono rimasti feriti. Lo sostiene il Consiglio comunale di Donetsk precisando che tra le strutture danneggiate dai bombardamenti vi sono la reception di una clinica e un ospedale.

Donetsk è praticamente sotto assedio da parte dell'esercito governativo ucraino. Anche stamattina si sono registrate esplosioni in vari quartieri della città, che assieme a Lugansk è l'ultima grande roccaforte dei ribelli filorussi. Nell'ultima settimana le forze di Kiev hanno intensificato la pressione su Donetsk e sono riuscite a circondarla. Lanci di razzi da entrambe le parti sono all'ordine del giorno nei combattimenti: soltanto durante la notte sarebbero state colpite almeno 10 case, negozi e garage. E 20mila persone sono attualmente senza elettricità. 

il portavoce dell'esercito ucraino ha denunciato che i russi hanno schierato un vero e proprio esercito di 45.000 soldati con carri armati, batterie missilistiche anti-aeree, jet da guerra ed elicotteri d'attacco al confine con l'Ucraina. E il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso ha diffidato il capo del Cremlino Vladimir Putin dal mettere in campo azioni militari unilaterali in Ucraina, dietro qualsiasi pretesto, incluso l'umanitario. In una telefonata, il capo dell'esecutivo ha anche manifestato il "rammarico" Ue per l'embargo, riservandosi il diritto di adottare misure appropriate. 

MOSCA-KIEV, INTESA PER AZIONE UMANITARIA - Ma Mosca e Kiev hanno trovato un'intesa per una missione umanitaria in Ucraina sud-orientale sotto l'egida della Croce rossa internazionale. La Russia "in cooperazione con i rappresentanti del Comitato internazionale della Croce rossa internazionale manderà una missione umanitaria in Ucraina", ha annunciato il presidente russo Vladimir Putin in una conversazione telefonica con il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso. Secondo il Cremlino, Putin ha evidenziato "le conseguenze catastrofiche dell'operazione militare che le autorità di Kiev stanno portando avanti nelle regioni sud-orientali e la necessità di fornire immediatamente un aiuto umanitario nella zona di conflitto". Il comunicato della presidenza russa fa inoltre sapere che "Putin e Barroso hanno anche discusso alcuni aspetti di stretta attualità della cooperazione Ue-Russia, anche nel contesto della firma di un accordo di associazione con l'Ue da parte dell'Ucraina e delle misure prese dalla Russia in risposta alle sanzioni occidentali e del previsto divieto di importazione di prodotti agricoli dai Paesi Ue". 

COLPITA PRIGIONE, PRIGIONIERI FUGGITI - Sono più di cento i prigionieri fuggiti da un carcere di Donetsk dove un bombardamento ieri sera ha causato un morto e 18 feriti. Un comunicato del municipio di Donetsk riferisce che ieri sera tardi colpi di artiglieria hanno centrato l'ala residenziale della colonia penale numero 124, nel distretto Kirovsky. "Nel carcere è scoppiata una rivolta e 106 persone hanno lasciato l'edificio", riferiscono. Stamattina, una parte degli evasi ha fatto ritorno nella prigione, ma non è stata precisata la cifra dei rientrati.

RENZI: "AIUTI SOLO CON IL CONSENSO DI KIEV"- Ogni intervento in Ucraina con il pretesto degli aiuti "umanitari" deve essere fatto con il consenso e l'autorizzazione del governo di Kiev. Qualsiasi misura russa non in conformità con questi requisiti sarebbe inaccettabile, violerebbe le leggi internazionali e porterebbe ad ulteriori sanzioni. E' quanto hanno concluso il premier Matteo Renzi e Barack Obama in una conversazione telefonica sulla questione ucraina.