Totò Cuffaro esce dal carcere di Rebibbia (Ansa)
Roma, 13 dicembre 2015 - Totò Cuffaro, ex governatore della Sicilia, torna il libertà dopo 4 anni e 11 mesi di carcere. "E' bello respirare la libertà", ha commentato dopo essere uscito dal carcere di Rebibbia a Roma. Cuffaro non è uscito dall'ingresso principale, ma da quello dell'Aula Bunker in via del Casale di San Basilio. L'ex governatore della Sicilia aveva con sé degli scatoloni che contenevano lettere ricevute durante il suo periodo di detenzione. "Ho ricevuto 14 mila lettere - ha spiegato - sono parte della mia vita. Le terrò con me".
LE PRIME PAROLE - "Oggi posso dire di aver superato il carcere", ha sottolineato."Sono andato a sbattere contro la mafia. Tornassi indietro metterei un airbag". Cuffaro ha poi ammesso di aver "fatto degli errori"; e aggiunge: "Io li ho pagati, altri no. Ora credo di avere il diritto di ricominciare". Come prima cosa da uomo libero Cuffarò andrà a trovare la madre 92enne: "Non mi hanno permesso di vederla".
IL FRATELLO - Ad aspettarlo fuori dal carcere c'erano il figlio e il fratello Silvio. "Per noi oggi è il giorno della liberazione. Ci siamo liberati di questo peso, di questo fardello. Iniziamo una nuova vita. E' una grande gioia avere di nuovo mio fratello con noi. Una persone sempre presente nella mia famiglia e che per cinque anni ci è mancata", ha commentato il fratello.
"BASTA POLITICA" - Cuffaro "non tornerà a fare politica, fa parte del passato", ha commentato il suo legale Marcello Montalbano. "Quello è stato per lui un periodo bello, ma ormai appartiene ad una vita precedente". E a chi gli chiede cosa farà risponde: "Si dedicherà al volontariato, andando in Africa a collaborare per quell'ospedale che durante le sua presidenza alla Regione Sicilia è stato realizzato".
IN CARCERE DAL 2011 - Totò Cuffaro è libero dopo aver scontato quasi 5 anni dei 7 previsti dalla condanna per favoreggiamento alla mafia. Una riduzione della pena per buona condotta. In questi anni di reclusione ha completato un corso di laurea in giurisprudenza, di cui discuterà la tesi tra qualche giorno a Roma. Ha scritto tre saggi, si è impegnato a favore dei detenuti, ha curato la redazione di un giornalino interno. L'ex governatore attese la sentenza della Cassazione pregando in una chiesa di Roma e giunse a Rebibbia a piedi, il 22 gennaio 2011.