Mercoledì 24 Aprile 2024

Tecnologia tra i banchi? Un problema. Il professore Maggi: "Ragazzi poco stimolati a scrivere"

Insegnante, scrittore e poi protagonista del seguitissimo docu-reality Rai "Il collegio" "Gli esami a crocette sono dannosi, limitarsi a piazzare i ragazzi davanti a uno schermo è malcostume diffuso".

Il professore Andrea Maggi

Il professore Andrea Maggi

Roma, 29 maggio 2023 – È il docente più famoso d’Italia, un sorta di filo rosso tra la scuola tradizionale e il mondo degli influencer. Andrea Maggi, insegnante di Italiano, Storia, Italiano e geografia alle medie di Sacile (Pordenone), è stato il protagonista del docu-reality Rai ‘Il Collegio’. Il suo fascino ha tenuto incollati alla TV milioni di spettatori, mentre col rigore autorevole di un’epoca che non c’è più istruiva gli italiani di domani.

Gli alunni italiani sono i più bravi d’Europa in lettura

Prof, qual è il segreto per far appassionare i ragazzi allo studio?

"Bisogna far leva sull’intelligenza emotiva, dando motivazioni ad apprendere. Molto spesso le famiglie considerano la scuola un kindergarten, un alloggio temporaneo per i figli e non un’istituzione dal valore enorme. Questo è un grosso problema".

Gli studenti italiani delle elementari sono tra i più bravi a leggere, nel mondo. Cosa ne pensa?

"Sinceramente mi suona strano, la realtà che vivo ogni giorno è diversa. A scuola vedo studenti delle elementari che scrivono e leggono troppo poco".

Come mai?

"Perché sono i maestri a farlo per loro. In più le verifiche sono quiz a crocette. Così quando metti un bimbo di fronte a un foglio per scrivere un tema, è un disastro".

Che studenti trova lei?

"Ora non hanno le basi culturali di un tempo. Si fa fatica a insegnare la Storia, per un gap culturale. Ad esempio, oggi è frequente trovare ragazzi che non sanno cosa sia un ‘frate’: come si fa a parlare di Medioevo, di monachesimo se non si possono usare le parole base? Si è interrotto qualcosa, certi saperi non vengono più insegnati. Nelle famiglie c’è un problema di comunicazione, non si parla più".

Se un ragazzo non è curioso e non si diverte a leggere, cosa fa lei?

"Conta tantissimo il rapporto con l’insegnante. Ho notato che spesso i miei studenti hanno genitori molto impegnati e assenti: tutti i ragazzi, però, anche quelli molto dotati, cercano nell’adulto un punto di riferimento. Serve sensibilità per cogliere le peculiarità e tirar fuori il loro talento. I ragazzi devono sentirsi presi in considerazione, noi dobbiamo essere i loro coach, i loro motivatori".

Quali sono le colpe dei professori di oggi?

"Fanno leggere e scrivere troppo poco, appunto. L’ingresso della tecnologia nelle aule, spesso, è stato tradotto nel mostrare ai ragazzi dei video: questo uccide la didattica e danneggia i ragazzi. Insegnare a leggere e scrivere comporta portare a casa i quaderni e passare ore a correggere, serve impegno. Sicuramente è più facile piazzarli davanti allo schermo, un malcostume troppo diffuso".

Chi usa meno le tecnologie, ottiene risultati migliori nella lettura. Lei che rapporto ha con lo strumento digitale in classe?

"Gli studenti migliori sono quelli che hanno un approccio tardivo con la tecnologia. Più tardi hanno lo smartphone, più sono svegli. A scuola il computer lo utilizzo, ma do più spazio al libro di testo. Talvolta, però, mi trovo a fare quello che dovevano fare le maestre delle elementari: molti studenti non comprendono il testo perché fanno fatica a leggerlo".

Il Covid ha cambiato le persone. I ragazzi di oggi che adulti saranno, anche per colpa del lockdown?

"A molti ha rallentato lo sviluppo cognitivo, l’abuso dello smartphone ha avuto impatto sul cervello. Anche l’emotività si è sballata, ci sono apatia e terrore verso situazioni normali del mondo".

Come nacque l’avventura del Collegio?

"Venni contattato via mail dalla produzione della Rai per un provino. Pensai fosse una truffa e non risposi. Poi mi riscrissero e allora accettai. Tutto cominciò per caso e ne sono felice".

Ha nuovi progetti televisivi o editoriali in cantiere?

"Sto valutando proposte TV, ma non posso dire altro".

Sarà sommerso dalle richieste di fan, sia donne che uomini.

"Diciamo che riesco a gestirle bene, anche se non le soddisfo tutte. Per questioni di decenza (ride)".