Tabacci (Cd) "Sarà dura dopo il taglio degli eletti"

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ROMA

Per lui è la settima volta: "Eppure l’emozione resta sempre - avverte Bruno Tabacci (nella foto) - anche se questa volta sento il peso del passaggio. E non sto parlando solo della congiuntura internazionale, ma della riduzione del numero dei parlamentari; non ho ancora capito come ri faremo funzionare le commissioni con questi numeri..."

La prima volta a Montecitorio che anni erano?

"Anni bui, difficili, stiamo parlando dell’81, ma non ero uno arrivato per caso, avevo già fatto il mio percorso come consigliere regionale. E per anni avevo fatto l’assistente parlamentare, questi corridoi li avevo già percorsi..."

Il momento più difficile?

"Quando il clima era tale che lo scontro politico degenerava in Aula. Ricorderà quel parlamentare che agitò il cappio all’epoca di Mani pulite..."

Cosa è cambiato nel tempo che le desta perplessità?

"I continui cambi di legge elettorale ci hanno fatto perdere il rapporto tra elettore ed eletto. È la causa principale dell’astensionismo dilagante, della morte dei partiti".

Meloni farà il governo?

"Si, e penso che farà un buon governo. Ha un consenso vasto, ma non solido, perché ormai il voto è volatile e cambia rapidamente opinione".

Un altro mondo da quello della sua Dc..

"Non mi sento un orfano; sono e resterò sempre un democristiano, morirò democristiano. Di questi tempi questa certezza è una forza politica enorme...".

Elena G. Polidori