Sabato 4 Maggio 2024

"Se scatta l’invasione la pagherete" Stati Uniti-Russia, l’ora delle minacce

Telefonata inconcludente tra Biden e Putin. Mosca nega di voler attaccare Kiev: "La vostra isteria è al culmine"

di Giampaolo Pioli

A Camp David la linea rossa con Putin è stata aperta per 62 minuti. È vero che si doveva dare spazio alla traduzione ma l’ultima telefonata di ieri fra Biden e il presidente russo è stata franca e non ha concesso spazio alle sfumature. Sono stati i russi questa volta a volerla, ma la Casa Bianca ha preteso "per non offrire ai russi l’effetto sorpresa" che invece di lunedì venisse anticipata a sabato.

"Se la Russia continuerà a compiere ulteriori movimenti aggressivi contro l’Ucraina scatteranno immediate e pesantissime sanzioni. Ve ne pentirete", ha detto Biden mentre il Pentagono ha già reso operativo l’invio di altri 3mila marines in Polonia senza permettere però che venissero accompagnati dal tradizionale gruppo di inviati di guerra americani. La tensione rimane altissima. Biden (secondo il New York Times) ha scelto di rivelare le mosse di Putin in anticipo per fermarlo, ma il capo del Cremlino non intende ancora indietreggiare le sue truppe che per ora rimangono immobili, anche se, accusando di "isteria al culmine" gli Usa, rimprovera al Capo della Casa Bianca di diffondere notizie false su una possibile invasione. Negata anche dal ministro degli Esteri russo, Lavrov.

Proseguono intanto le manovre militari congiunte fra Mosca e la Bielorussia per stringere di fatto l’Ucraina a tenaglia mentre Putin ha risentito di nuovo il presidente francese Macron per altri 90 minuti e martedì 15 febbraio vedrà di persona il cancelliere tedesco Scholz a Mosca. Si discute con tenacia. Si continua a mediare. L’ordine impartito alle ambasciate dei Paesi occidentali è di evacuare il personale non indispensabile. Ai cittadini degli stessi paesi invece è stato rivolto l’invito a lasciare subito l’Ucraina prima che vengano chiuse o bloccate le frontiere. La compagnia aerea olandese, intanto, muta i suoi piani di volo e sospende le tratte da e per l’Ucraina.

Tanti ritengono che adesso la palla sia nel campo di Putin. Il presidente russo però la rigetta dicendo che tutte le sue richieste di sicurezza contro una lenta ma inarrestabile avanzata della Nato verso i suoi confini sono state ignorate. Si riferisce soprattutto alla potenziale richiesta dell’Ucraina di far parte dell’Alleanza Atlantica per sfuggire per sempre alla vecchia orbita di Mosca. Ma su questo la Nato non vuole veti o censure.

La Casa Bianca continua a ripetere che la minaccia di un’invasione è sempre più imminente.

Le tensioni militari si riflettono pure a migliaia di chilometri dall’Ucraina. Un sottomarino classe Virginia della Marina Usa è stato intercettato e allontanato dal cacciatorpediniere Maresciallo Chapochnikov nelle acque territoriali russe nel Pacifico, ha rivendicato la Difesa di Mosca. Il Pentagono non ha confermato l’accaduto. Da Kiev invece il presidente ucraino Zelensky continua a sdrammatizzare e a smentire di fatto il rischio di un attacco e assicura che, se accadesse, il suo esercito non si farà sorprendere come successe nel 2014 con la Crimea.