Mercoledì 24 Aprile 2024

Sconto di pena per Misseri "La cella è troppo piccola" Sarà libero 41 giorni prima

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TARANTO

Una cella troppo piccola, la mancanza della doccia e di acqua calda: sono le due circostanze che hanno consentito Michele Misseri di guadagnare un piccolo sconto di pena. Potrà così uscire dal carcere 41 giorni prima. Il Tribunale di Sorveglianza di Lecce ha accolto lo scorso 22 febbraio il ricorso presentato dall’avvocato di Misseri, Luca La Tanza, sulla base del decreto "svuota carceri". Nell’istanza, il legale denunciava le precarie condizioni di vivibilità nel penitenziario di Lecce in cui il 68enne è recluso dal 9 marzo 2017, condizioni che ledono la dignità del detenuto. In particolare, lo spazio della cella - che Misseri divide con altri reclusi - sarebbe di poco superiore ai tre metri e mezzo quadrati, al di sotto dei quattro previsti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, e non ci sono doccia e acqua calda. "Zio Michele" dovrebbe lasciare il carcere, per fine pena, nella primavera del 2024. Era stato condannato a otto anni di reclusione per l’occultamento del cadavere della nipote Sarah Scazzi. L’uomo, tuttavia, continua a sostenere di essere l’unico colpevole della morte della giovane di Avetrana - nonostante abbia ritrattato più volte - e a ribadire che sono estranee al delitto la moglie Cosima e la figlia Sabrina. Queste ultime, condannate all’ergastolo, si professano innocenti da sempre. Il delitto di Avetrana avvenne il 26 agosto del 2010. Il movente sarebbe stata la gelosia covata da Sabrina Misseri nei confronti della cugina Sarah per la "simpatia" di quest’ultima verso un giovane del luogo, Ivano Russo. I pessimi rapporti tra Cosima Misseri e Concetta Serrano, madre di Sarah e sorella di Cosima, avrebbero poi spinto la madre di Sabrina a prendere parte al delitto. L’iter processuale è stato lungo e tortuoso, con punti oscuri e i tentativi di depistaggio. Ivano, condannato a 5 anni in primo grado per false informazioni al pm e falsa testimonianza, fu assolto in appello.

Nino Femiani