Milano, 4 marzo 2023 - Denise Pipitone: dopo che il test del Dna ha fatto sfumare anche l'ultima traccia - la ragazza bosniaca di Roma non c'entra nulla - la memoria torna a quel che riuscì a documentare la guardia giurata Felice Grieco. La mattina del 18 ottobre 2004, un mese e mezzo dopo la scomparsa della piccina da Mazara del Vallo (Trapani), ebbe un tuffo al cuore, vedendo una bambina molto somigliante a Denise assieme a una donna in un gruppo di nomadi che stazionavano davanti alla 'sua' banca, a Milano. Poi svaniti nel nulla.
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"Filmai e fotografai la scena. La donna chiamava la bimba Danas"
"Quando ho sentito le prime notizie sulla giovane donna di Roma, ho avuto un sussulto. E sinceramente ho provato anche rabbia".
Poi quella pista sfumata subito e quella ancora misteriosa
"Quelle persone sono svanite nel nulla. Ci penso spesso, di quel giorno mi resta il rammarico per non aver potuto trattenerle, no mi venne consentito".
Quanto tempo è durata la scena
"Almeno venit minuti-mezz’ora, prima che sparissero tutti. Ho potuto memorizzare bene i dettagli, ricordo quel graffio della bambina sotto l’occhio sinistro".
Il graffio sul volto come Denise
"Continuo a pensare che fosse la pista giusta. Avevo descritto la bimba nei minimi particolari".
Come per Angela Celentano: tante disillusioni
"Credo sia umano aggrapparsi ogni volta alla speranza".
Le comparazioni sui volti della bimba nomade e di Denise
"Anch’io rimasi molto colpito dalla somiglianza. Ma non mi permisero di bloccare quelle persone. Così ci saremmo tolti il dubbio. Invece il dubbio è rimasto perché quella bambina e quella donna non sono mai state più ritrovate". Nel video si sente la piccola chiedere alla donna: "Dove mi porti?". Quella domanda resta sospesa, proprio come la storia di Denise.