Venerdì 26 Aprile 2024

Schiaffo allo zar Blitz di Biden a Kiev, abbraccio a Zelensky "Uniti vinceremo"

Visita a sorpresa del presidente americano nel Paese in guerra "Siete eroici, Mosca ha fallito". Promosso un nuovo pacchetto di armi

Migration

di Giampaolo Pioli

Uno schiaffo allo zar. Un abbraccio a Zelensky. È simbolica, storica, la visita di Joe Biden a Kiev quasi un anno dopo l’invasione russa dell’Ucraina. [EMPTYTAG]Un blitz a sorpresa con il quale il presidente degli Stati Uniti d’America ha ribadito davanti alla Nato, all’Occidente e al mondo intero l’appoggio al Paese aggredito e ha promesso nuovi aiuti militari. Biden usa parole ferme anche per consolidare il fronte interno, logorato dai problemi economici e dalle enormi spese della guerra, oltre 40 miliardi di dollari.

Il contrasto tra la cravatta regimental e l’abito blu del presidente americano col maglione mimetico del leader ucraino sfoggiati nella capitale ucraina non poteva essere più forte.

"Saremo sempre a fianco dell’Ucraina fino a quando sarà necessario – ripete il capo della Casa Bianca –, Putin credeva che la guerra si sarebbe esaurita in poco tempo ma Kiev è ancora in piedi e non cadrà, la democrazia resiste, tutto il mondo è con voi". L‘immagine simbolo di questa giornata storica resterà l’abbraccio fra Biden e Zelensky davanti ad un muro di volti: centinaia e centinaia di fotografie, di uomini e di donne, gli ucraini morti in battaglia dal 2014. La commozione dei due leader è palpabile durante la passeggiata nel centro di Kiev. Il presidente americano rivela che con Zelensky hanno parlato di "armi a lungo raggio e delle armi che potrebbero ancora essere fornite all’Ucraina". Ma soprattutto loda l’eroismo e il coraggio degli ucraini, ricordando quella telefonata con Zelensky un anno fa, quando le forze russe assediavano Kiev e tutto sembrava perduto: "Mi dicesti che si potevano sentire le esplosioni in sottofondo. Non lo dimenticherò mai. Io chiesi: cosa posso fare? E tu mi rispondesti: metti insieme i leader per sostenere l’Ucraina, chiedi loro di sostenere l’Ucraina. Un anno dopo Kiev resiste, la democrazia resiste, e il mondo resiste con voi. Putin pensava che l’Ucraina fosse debole e che l’Occidente fosse diviso. Pensava di poter avere le meglio su di noi. Ma si sbagliava di grosso e ora sta fallendo".    Sul volto di Volodymyr Zelensky si legge la consapevolezza della portata del momento: "Questa visita ci porta più vicini alla vittoria", dice, "è la visita più importante nell’intera storia delle relazioni fra l’Ucraina e gli Stati Uniti". I suoi risultati "si vedranno sul campo di battaglia", aggiunge, "speriamo che quest’anno 2023 diventi un anno di vittoria".

Per raggiungere l’obiettivo, Biden ha promesso a Zelensky una nuova dotazione militare da 500 milioni di dollari, ma non ancora i caccia da combattimento, gli F-16 e i missili di lungo raggio che il leader combattente chiede da tempo. Nel pacchetto rivelato ieri da Kiev ci sono sistemi anti aerei e radar che intercettano i droni oltre a sistemi Javenil anti carro armato insieme con potentissime munizioni, mentre sono già alle porte dell’Ucraina quasi 100 super carri armati e mezzi da combattimento di ultima generazione. Insomma, la visita di Biden, durata appena qualche ora, non è solo simbolica. 

Intanto, questa settimana il Consiglio di Sicurezza dell’Onu vaglierà tutte le strade possibili per arrivare a un potenziale cessate il fuoco, chiesto più volte dal segretario generale Guterres, preoccupato soprattutto da una incontrollabile deriva nucleare nel centro dell’Europa.