Sabato 5 Ottobre 2024

Sangue sulla festa scudetto del Napoli: ucciso a colpi di pistola giovane di 26 anni

Il Prefetto ha dichiarato che la morte del giovane “è assolutamente slegata rispetto ai festeggiamenti”. Spari in strada: altri tre ragazzi sono rimasti feriti. É in pericolo di vita una 20enne investita insieme ad altre persone, da un’auto. Altri feriti per colpa di petardi e calca

Il luogo dove sono stati esplosi i colpi di pistola

Il luogo dove sono stati esplosi i colpi di pistola

Napoli, 5 maggio 2023 – Si è accasciato per strada ferito mentre stava festeggiando insieme a tantissimi altri napoletani il terzo scudetto della squadra partenopea e poi è deceduto in ospedale dopo essere stato soccorso.

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Vincenzo Costanzo, la vittima

E’ morto così Vincenzo Costanzo 26 anni, ucciso a colpi di pistola sparati da qualcuno proprio mentre nelle vie del capoluogo campano impazzava la festa. Costanzo era giunto in gravissime condizioni all'ospedale Cardarelli. Non appena i medici del nosocomio napoletano hanno annunciato ai parenti in sala d’attesa il decesso del loro parente, conoscenti e amici hanno cominciato a distruggere oggetti e suppellettili del pronto soccorso creando caos e paura tra i presenti. Il ferimento sarebbe avvenuto nella zona tra Piazza Volturno e piazza Carlo III. Vincenzo Cantone, è ritenuto vicino al clan dei D'Amico. La cosca è in lotta per il controllo del territorio contro i De Micco. Il ventiseienne era il figlio della sorella di Anna Scarallo, moglie del boss Antonio D'Amico.

Spari tra la folla

Altre tre persone, una donna di 26 anni e due giovani di 24 e 20 anni, sono state ferite, sempre a colpi di pistola ma non sono in pericolo di vita: la ragazza è stata colpita a una caviglia e guarirà in dieci giorni, un ragazzo di 24 anni al gluteo con prognosi quindici giorni, così come un altro giovane di venti anni.

Prefetto: omicidio slegato a festeggiamenti

La dinamica è ancora tutta da ricostruire, nelle prossime ore i feriti verranno ascoltati e verranno acquisite le registrazioni della videosorveglianza. Non è chiaro, per ora, se i ferimenti siano stati causati da colpi di pistola esplosi per i festeggiamenti o se, invece, si sia trattato di una lite degenerata o di un agguato malavitoso messo a segno durante il caos del dopo Udinese-Napoli. Sulla vicenda indagano i carabinieri, col supporto della Squadra Mobile della Questura di Napoli.

In mattinata, però, il Prefetto di Napoli, Claudio Palomba, in un’intervista a Sky Tg24, ha dichiarato che la morte dell'uomo deceduto nella notte a Napoli "è assolutamente slegata rispetto ai festeggiamenti". "Le persone si trovavano in piazza per vedere la partita e quello che mi preme sottolineare - aggiunge il Prefetto - è il senso di responsabilità dei napoletani: ieri c'era un divieto di circolazione ed è stato largamente osservato; c'erano dei varchi con uomini delle forze dell'ordine a presidiarli. La macchina dell'organizzazione ha funzionato".

Il giovane deceduto "è legato a una dinamica che non c'entra niente con la festa - afferma il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi in diretta su Radio Anch'io - è una persona che ha precedenti penali importanti, molto probabilmente si è trattato di un regolamento di conti che ha trovato l'opportunità della festa. Non mandiamo un messaggio sbagliato".

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Investite 4 persone: 20enne in pericolo di vita

Una ragazza di 20 anni è ricoverata nell'ospedale di Frattamaggiore, in provincia di Napoli, in codice rosso con trauma cranico ed emorragia celebrale, in pericolo per la vita. La giovane è stata investita, mentre si trovava insieme ad altre tre persone mentre erano in corso i festeggiamenti per lo scudetto del Napoli. Per cause ancora in corso di accertamento un uomo a bordo di una Fiat Stilo ha impattato sul marciapiede adiacente il muro perimetrale esterno della caserma dei carabinieri di Casoria, in via Pio XII, investendo le quattro persone che stavano passeggiando. L'uomo ha poi abbandonato l'auto per fuggire a piedi. Gli immediati accertamenti dei carabinieri che hanno analizzato le immagini dei sistemi di videosorveglianza hanno permesso di rintracciare l'uomo e di denunciarlo. Si tratta di un 43enne di Casoria. Le quattro persone - di età compresa tra i 20 e i 31 anni - sono state trasferite negli ospedali Cardarelli di Napoli, San Giovanni di Dio di Frattamaggiore e Villa dei Fiori di Acerra. La Fiat Stilo - regolarmente assicurata - è stata sequestrata.

203 in pronto soccorso

Sono stati 203 gli accessi nei pronto soccorso di Napoli nella notte di festeggiamenti per la conquista matematica dello scudetto. Il dato è fornito dalla Asl Napoli 1 Centro. Dei 203 accessi, 22 sono stati in codice rosso, 75 in codice giallo, 68 in codice verde e 38 in codice bianco. Oltre al decesso per colpi di arma da fuoco, si sono registrati feriti alle mani per scoppio di petardo, lussazioni di spalle, frattura ai polsi e al setto nasale, ma anche attacchi di panico, crisi asmatiche per inalazione di fumogeni e, in un caso, un'overdose di cocaina.

Feriti 3 poliziotti

Dopo le ore 3 sono stati registrati accessi per persone ubriache o sotto effetto di sostanza stupefacente. Tre poliziotti hanno fatto ricorso alle cure per ferite riportate in aggressioni, tutti in codice verde.

In particolare in via Bracco, nel centro cittadino, due giovani, di 18 e 20 anni, visto il posto di blocco dei carabinieri, hanno fatto un’inversione azzardata. Il militare investito è stato giudicato guaribile in 5 giorni, stessa prognosi per il centauro alla guida dello scooter, risultato sprovvisto di patente e con veicolo privo di assicurazione. Il giovane è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale.

L'attività sanitaria straordinaria messa in campo dalla Asl Napoli 1 Centro è stata dichiarata conclusa alle 4.20.

Feriti per petardi e calca

Le tre persone rimaste ferite dall'esplosione di petardi sono state ricoverate all’ospedale Vecchio Pellegrini: avrebbero tutte riportato lesioni alle mani, fortunatamente non di grave entità. Da Udine arrivano notizie invece di qualche tafferuglio tra sostenitori friulani e partenopei nel dopo partita della Dacia Arena: nel complesso si conterebbero 8 feriti (nessuno in gravi condizioni), ma, fa sapere il prefetto Massimo Marchesiello, per tutti i traumi sarebbero stati riportati non in conseguenza agli scontri tra tifoserie ma in seguito a cadute provocate dalla calca.

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