Mercoledì 8 Maggio 2024

Ritmi insostenibili per l’emergenza E le dimissioni arrivano a raffica

All’ospedale Santa Maria Goretti di Latina il pronto soccorso viene definito dai camici bianchi ‘il girone infernale’. Ma non si tratta di un caso isolato. A livello nazionale si sta registrando una vera e propria fuga dei medici da questi reparti, un’emorragia che, lo scorso anno, ha raggiunto il ritmo di 100 dimissioni al mese a causa di condizioni di lavoro non più sostenibili, turni massacranti, una scarsa retribuzione e una minor possibilità di far carriera. Nei pronto soccorso mancano circa 5mila medici (3 su 10) e 12mila infermieri. Per il presidente Simeu, Fabio De Iaco, i pronto soccorso devono sopperire alle carenze della medicina del territorio e dei reparti. In seguito al consistente taglio di posti letto avvenuto nel pubblico, tra il 2010 e il 2020, i pronto soccorso sono diventati una sorta di collo di bottiglia tra pazienti critici e ‘codici bianchi’. Questo ha determinato un aumento del carico di lavoro per singolo professionista dal 25% al 50%. Le visite effettuate sono oltre 20 milioni l’anno e la Simeu parla di veri e propri ‘reparti fantasma’ dove oltre 800mia ‘pazienti di nessuno’ stanziano per almeno 2 giorni in attesa di ricevere cure con 18mila anziani che muoiono in barella in attesa di un letto.