Mercoledì 24 Aprile 2024

Rischiamo di ritrovarceli al Quirinale

Giorgio

Comaschi

Ma perché no? Lo dice anche qualcuno di loro, come Bassetti: "Ma perché no?". In fondo la gente deve mettersi in testa che con la pandemia è nata una nuova figura di riferimento, a livello di immagine, di voce televisiva, di "influencer" della sanità: il virologo. Allora, scusate. Ma perché non potrebbe entrare in politica? Il passaggio è più breve di quanto si pensi. Se mi devo contraddire sul virus (non elenchiamo casi sennò ci vogliono due pagine) perché non potrei entrare in un campo dove contraddirsi è pane quotidiano? Strano che ci pensino anche. Bassetti ci riflette, Crisanti si chiama fuori, Pregliasco non si nega.

Ma certo. È giusto. Hanno dimostrato che in tv ci sanno stare e che quando li invitano ci vanno di corsa. Bastano tre dosi, cioè tre trasmissioni come ospite, e sei già col Super Green pass illimitato per l’ospitata a vita. Non ci saranno più il politico e il virologo, ma probabilmente nasceranno figure di "polirologi" e di "virolitici", la fusione è praticamente scontata, quasi naturale.

Del resto se ci fate caso che differenza c’è nel modo di parlare, di litigare, di non essere d’accordo, di prendere su e andar via, fra un politico e un virologo? Nessuna. Quindi non ci si deve scandalizzare se avverrà la mutazione, la famosa "variante poliviromicron". E fra sette anni? Prossimo presidente della Repubblica? Attenzione ai virologi. Il fenomeno è esponenziale. Ma chi? Sicuramente non Crisanti. Si è chiamato fuori. Per ora.