Mercoledì 24 Aprile 2024

Riforma della giustizia Il Terzo Polo si schiera con Nordio "Ora fatti concreti e lo sosterremo"

Il presidente di Italia Viva Rosato: "Una relazione lucida e condivisibile". Già Renzi aveva applaudito al ministro

Migration

di Ettore Maria Colombo

Il ministro alla Giustizia, Carlo Nordio, ha aperto il fronte di una serrata serie di riforme di stampo garantista sulla giustizia illustrate alle Camere: ddl costituzionale per la separazione delle carriere e ddl legislativo per limitare l’uso delle intercettazioni, diventate "uno strumento micidiale di delegittimazione personale e politica".

Il Terzo Polo, non invitato alla festa, ci si infila subito, però, come invitato a nozze. Matteo Renzi manda in avanscoperta il suo braccio destro, Ettore Rosato. "Il ministro Nordio ha illustrato come intende lavorare nei prossimi anni e quali sono le emergenze della giustizia italiana. Oggi (cioè ieri, ndr.) – scrive sui suoi social il presidente di Italia Viva – sulla stampa l’Anm e un po’ di giustizialisti sparsi lo attaccano perché “vuole demolire l’assetto costituzionale della magistratura“".

Ma per Rosato quella del ministro è stata "una relazione lucida, condivisibile e che speriamo porti a fatti concreti. Se così sarà anche dall’opposizione, la sosterremo con convinzione".

Un’apertura di credito non di poco conto che fa il paio con quella di Carlo Calenda a Meloni sulla manovra economica. Il leader di Azione, in questo caso, non si espone, ma cosa pensi, invece, Matteo Renzi, sul tema giustizia, è cosa nota.

Meno di un mese fa, Renzi aveva già detto che "sulla giustizia metteremo il governo alla prova. Se la destra farà una buona legge, la voteremo". Renzi ha messo nel mirino, da tempo, lo strapotere del Csm attraverso le sue correnti interne, la riforma Cartabia, definita "acqua fresca" e punta a una riforma della giustizia "per cui i magistrati che sbagliano pagano e vanno avanti solo i bravi, non gli iscritti alle correnti". Figurarsi se non approva un ddl contro le intercettazioni, che più volte lo hanno colpito, e un ddl, quello sulla separazione delle carriere, antico sogno non solo di Berlusconi ma pure suo.

Poi, più di recente, Renzi ha interrogato proprio Nordio a un question time al Senato da cui è uscito "molto soddisfatto". A tema c’era la fondazione Open e la relativa inchiesta dei pm. Nordio ha garantito, in quel caso, un’indagine interna (sindacato ispettivo) sull’operato dei pm. Infine, ecco lo scontro tra Renzi e pm fiorentini sempre sull’inchiesta Open e la vicenda Autogrill raccontata nel suo nuovo libro, Il Mostro bis, con cui sta girando l’Italia e in cui definisce l’operato dei magistrati "un vero atto eversivo".

Ma, sul tema, anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, si smarca dalla posizione del Pd: "Il garantismo è il fondamento dello Stato di diritto. Le proposte di Nordio – rafforzamento della presunzione d’innocenza, separazione delle carriere tra pm e giudici, stop all’abuso della carcerazione preventiva e intercettazioni – vanno sostenute. Stop al giustizialismo di destra e sinistra".

Una posizione non condivisa dal Pd “official“ che bolla la relazione di Nordio di "aspetti inquietanti", di rischio di "clima tossico" e di "nuovo terreno di scontro politici-magistrati", nell’elenco delle contestazioni di Walter Verini. Ancora più duri i Cinquestelle che, con Roberto Scarpinato, parlano di "concezione classista della giustizia".

Invece, anche +Europa apre alla riforma Nordio: "Nelle parole su intercettazioni, separazione delle carriere e ruolo dei pm mi ci ritrovo – afferma il segretario di +Europa, Benedetto Della Vedova – per prospettiva di riforma liberale della giustizia".