Mercoledì 1 Maggio 2024

Revoca Autostrade, Conte insiste Ma la decisione slitta ancora

D-day rinviato, alla riunione dei ministri oggi ci sarà solo un’informativa. La trattativa con Aspi va avanti. Allianz è tra gli azionisti, la Merkel avvisa l’Italia: seguirò la vicenda. Il nodo è la permanenza dei Benetton.

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di Antonio Troise

Muro contro muro. E, nella difficile trattativa su Autostrade, entra a gamba tesa perfino la Merkel, che da Berlino, fa sapere "di essere curiosa come andrà a finire". Il dossier, ufficialmente, non è stato sul tavolo dell’incontro bilaterale con il premier Giuseppe Conte. Ma fonti informate fanno sapere che se ne è parlato. Anche ventilando l’ipotesi di destinare una parte del Recovery fund per trovare una soluzione. Non è un mistero, del resto: il colosso assicurativo tedesco Allianz è presente nel capitale di Aspi e quindi avrebbe tutto da perdere nel caso di una revoca delle concessioni. Messaggi in codice e congetture al termine dell’ennesima giornata drammatica sul fronte di Autostrade. Con i soci stranieri dei Benetton in allarme e con i mercati finanziari in fibrillazione.

Il lungo weekend di lavoro non ha portato alcun buon consiglio. L’ultima proposta messa a punto dai Benetton per salvare la concessione (e l’azienda) è stata rispedita al mittente. Con tanto di intervista mattutina al vetriolo da parte del premier Giuseppe Conte, che aveva chiesto l’uscita di scena dei Benetton.

Quanto basta per mandare in fibrillazione il vertice di Aspi, che ha convocato un cda per affrontare la situazione. In serata a Berlino, a margine del vertice bilaterale con la Merkel, il presidente del Consiglio ha precisato che oggi dovrebbe esserci solo una "informativa" ai ministri sul caso Autostrade. Con l’obiettivo, però, di arrivare a una decisione in tempi rapidi. Il rischio di una conta e dell’ennesima spaccatura è dietro l’angolo. Fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere ieri sera che il cdm potrebbe slittare o comunque non prendere una decisione, come invece era stato detto. Uno slittamento dovuto con ogni probabilità al fatto che il governo è diviso.

Anche perché il premier ha alzato drasticamente la posta in gioco, chiedendo l’uscita definitiva dei Benetton da Aspi. Ipotesi che la famiglia di Treviso non vuole prendere in considerazione, facendo partire una vera e propria controffensiva mediatica. Non solo pubblicando sul sito l’ultima offerta presentata all’esecutivo. Ma lasciando filtrare anche scenari drammatici in caso di revoca della concessione, con il possibile stato di default della società per oltre 19 miliardi.

Pressioni che Palazzo Chigi non ha gradito. Insomma, nessun cedimento. Anche in caso di revoca, "troveremo soluzioni adeguate nell’interesse dei cittadini". La decisione, comunque, "dovrà essere dell’intero governo. Ci sarà un’informativa sul dossier e tutti i ministri saranno nelle condizioni di conoscere i dettagli. C’è la necessità di adottare una decisione perché questa vicenda si trascina da troppo tempo", ha aggiunto Conte. Il confronto è aperto. E partirà dall’ultima offerta avanzata da Autostrade, contenuta nella lettera che la società ha invitato al governo sabato scorso.

Quattro i punti principali. Primo, la disponibilità a ridimensionare la quota di controllo nel gruppo facendo spazio anche a nuovi investitori. Non si parla, però, della cessione della quota di maggioranza anche se, da Treviso, lasciano filtrare la disponibilità a scendere al di sotto del 51%. Secondo, altri 500 milioni per portare da 2,9 a 3,4 miliardi la quota a proprio carico per "riduzioni tariffarie, interventi aggiuntivi di manutenzione e per la ricostruzione del viadotto sul Polcevera". Terzo, la totale rinuncia a tutti i ricorsi presentati contro il governo. Infine, nuovi criteri per la definizione delle tariffe più collegate al piano di investimenti della società. Un piano da oltre 25 miliardi. Ma il vero nodo è la permanenza dei Benetton nel capitale di Aspi. Conte (e una parte della maggioranza) vorrebbe una svolta totale. E non ritrovarsi più come soci la famiglia di Treviso.