NINO FEMIANI
Cronaca

“Prove falsate, Maturità da rifare”. Quando l’incubo diventa realtà. La prof, le dritte in chat e il ricorso

Nel Messinese, una docente aveva mandato agli studenti i suggerimenti sull’orale. Ma non a tutti. La ragazza “snobbata“ ha fatto annullare l’esame. Ieri i nuovi colloqui: "Esperienza da dimenticare"

Il film Immaturi (2011), diretto da Paolo Genovese, su un gruppo di trentenni costretti a rifare l’esame di Maturità per un’irregolarità
Il film Immaturi (2011), diretto da Paolo Genovese, su un gruppo di trentenni costretti a rifare l’esame di Maturità per un’irregolarità

Messina, 11 novembre 2023 – La storia fa venire subito in mente il film Immaturi, nel quale sei ex compagni di scuola si trovano nuovamente sui banchi dopo vent’anni per un disguido burocratico. Devono tutti riaffrontare l’incubo dell’esame di Maturità. Gli undici ragazzi della quinta A del liceo Galileo Galilei di Spadafora, un paese turistico del Messinese, non hanno dovuto attendere così tanto tempo come nel film di Paolo Genovesi, ma solo quattro mesi. Ma sono stati quattro mesi di passione e polemiche che, di certo, non si concluderanno oggi con l’ultima interrogazione orale.

Tutto nasce al termine della ‘manche’ di luglio quando una delle studentesse va a leggere il tabellone con lo scrutinio finale. Il voto di 70 punti che le è stato assegnato, le appare deludente e inferiore alle sue attese, mentre altre sue compagne di scuola volano in alto. La ragazza, che chiameremo Anna (nome di fantasia), non ci sta e inizia ad accusare compagni e docente di storia e filosofia, che fungeva da membro interno: "Sono stata penalizzata perché ai miei compagni sono arrivati via WhatsApp i suggerimenti e le dritte della prof sugli argomenti trattati all’orale. A me, invece, non è pervenuto nulla e questo ha falsato la mia prova e tutte le altre".

Di concerto con i genitori, Anna presenta un ricorso all’Ufficio scolastico regionale che, anche in virtù del giro di vite impresso dal ministro Valditara sugli esami di Stato, decide di annullare la sessione di maturità, fissando una nuova prova per il 20 settembre a causa di "significative irregolarità". Gli altri dieci si appellano al Tar di Catania e ottengono un provvisorio congelamento della data. Lo scorso 18 ottobre, però, i giudici del tribunale amministrativo respingono il ricorso e costringono tutti all’esame-bis. Si apre uno scenario davvero complicato visto che la gran parte dei ‘maturati’ a luglio si è iscritta all’università, una addirittura in un’università inglese che ha una ‘succursale’ a Malta. "Avrei dovuto andare proprio giovedì scorso a Londra per un esame. Avevo preso 100 all’esame di luglio, spero di riconfermarlo".

"Anna era una delle migliori amiche di mia figlia – racconta Caterina Galletta, mamma della giovane Andrea, nelle vesti di genitore e legale che ha difeso gli altri 10 ragazzi –. Al termine degli esami di Stato, addirittura, erano partite assieme per un viaggio. E ha nascosto a mia figlia di avere già intrapreso un’azione legale. Il coraggio di denunciare? Se la ragazza avesse riscontrato delle irregolarità avrebbe potuto anche denunciare subito, senza aspettare i voti".

La prima a presentarsi davanti alla commissione d’esame è stata Erica che all’uscita racconta la prova-bis: "La vigilia è stata un incubo, adesso mi sento libera. I miei sogni? Vorrei impegnarmi nel sociale". E oggi tocca proprio ad Anna che conclude il nuovo round di prove. E la prof che aveva inviato gli aiutini agli studenti? Trasferimento in un’altra scuola a Messina e su di lei incombe il rischio di una sospensione di sei mesi dalla docenza. "La collega ha sbagliato – dice il professore di Lettere, Antonino Cardone –, la sua è stata una leggerezza, ma l’ha fatto a fin di bene". Non tutti sono così teneri con lei: "L’insegnante dovrebbe essere sospesa per almeno un paio d’anni, se non fosse possibile licenziarla direttamente. Immeritevole del posto di responsabilità che occupa".

La preside dello Spadafora non commenta, lo fa il Dirigente scolastico regionale di Messina. "Le operazioni si sono svolte nella massima serenità – dice Stello Vadalà –. Entro sabato (oggi, ndr) si chiuderà definitivamente l’intera vicenda e spero che tutti i ragazzi riescano a dimostrare, prima di tutto a se stessi, il loro reale valore per costruire, e a testa alta, il loro futuro".