Sabato 12 Luglio 2025
REDAZIONE CRONACA

Qualità della vita, Grosseto perde dieci posizioni: ora è al 48° posto

Lo scorso anno era in trentottesima posizione nello studio di «Italia Oggi», in Toscana sul podio ci sono le tre province «Arfisi». Davanti anche Livorno e Pisa

Il centro storico di Grosseto visto dall’alto

Grosseto, 29 dicembre - Peggiora la qualità della vita a Grosseto. Lo dice l’ormai tradizionale studio dei ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma sulla «Qualità della Vita» per il quotidiano Italia Oggi: la provincia maremmana lo scorso anno era al 38° posto in Italia, ora è scivolata al 48°. In Toscana sul podio si confermano le province «Arfisi», come dicono i grossetani: Siena è al 10° posto, poi c’è Firenze al 29° e Arezzo al 34°. Meglio di Grosseto anche Livorno (39°) e Pisa (41°). In generale peggiora la qualità della vità in tutta la Penisola:nel 2014 sono 55 su 110 le province nelle quali la qualità della vita è risultata buona o accettabile, contro le 59 su 110 della passata edizione. Trento è la provincia che ha registrato i più elevati livelli di qualità della vita nel 2014; il risultato è tanto più rilevante, in quanto è ottenuto per il quinto anno consecutivo. La provincia di Carbonia-Iglesias è invece ultima classificata quest’anno La situazione non induce a facili ottimismi: infatti, è facile accorgersi che il 52,6% della popolazione italiana (contro il 48,4% dello scorso anno), pari a 31 milioni 699 mila residenti, vive in province caratterizzate da una qualità della vita scarsa o insufficiente. E restringendo ancor più l’attenzione, risiede in province caratterizzate da un livello insufficiente di qualità della vita circa il 24% della popolazione (contro il 28,2% dello scorso anno), cioè un italiano su quattro. Facendo riferimento all’ultimo quinquennio, lo studio evidenzia che i due elementi caratterizzanti sono rappresentati da una crescente vulnerabilità del nord ovest, associata a determinanti di carattere economico, quali i processi di deindustrializzazione e ristrutturazione produttiva in atto, e i problemi strutturali e tuttora irrisolti che stanno determinando un perdurante peggioramento della qualità della vita in Italia meridionale. Anche quest’anno tali linee di tendenza sono pienamente confermate: delle 55 province in cui la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente, 6 appartengono al nord ovest, 1 è del nord est, 8 in Italia centrale e di nuovo 40 su 41 in Italia meridionale e insulare. La ricerca si basa su nove dimensioni d’analisi (affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita), 21 sottodimensioni e un elevato numero di indicatori di base, 94 per investigare in maniera approfondita i molteplici aspetti in cui la qualità della vita si articola nelle province italiane.