Lunedì 29 Aprile 2024

Putin arruola anche le madri. "Non credete alle fake news. I vostri figli morti sono eroi"

Il presidente in difficoltà sul fronte interno, iniziativa propagandistica con le donne filo Cremlino. La Nato: presto l’Ucraina nell’Alleanza. Intanto Zelensky critica il sindaco di Kiev: rifugi gestiti male

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di Alessandro Farruggia

Lo Zar è preoccupato dalla crescente insoddisfazione del popolo russo per una guerra sempre più impopolare e per l’attivismo delle madri dei soldati che in almeno 15 città si sono organizzate in comitati spontanei. Temendo un movimento come quelle che sorse durante la guerra in Afghanistan, Vladimir Putin ha invitato presso la residenza presidenziale di Novo-Ogaryovo una delegazione di 18 madri. Naturalmente si è trattato di una iniziativa mediatica con madri accuratamente selezionate per evitare critiche o, peggio, proteste.

Alcune erano anche note putiniane. Tra loro c’erano infatti il funzionario di Mosca e deputato di Russia Unita Olga Beltseva, il capo del comitato esecutivo del Fronte popolare panrusso nella regione di Mosca Yulia Belekhova e Marina Migunova, membro della Camera pubblica di Orekhovo-Zuyevo. E poi Nadezhda Uzunova che è stata consigliere di politica interna del capo della Khakassia, e ora è incaricata di raccogliere aiuti umanitari per i mobilitati di Ust-Abakan “Fratellanza di Combattimento”; Irina Tas-ool, capo del Dipartimento per la famiglia, i giovani e lo sport dell’amministrazione distrettuale di Kaa-Khemsky. A sinistra di Putin era seduta la regista Olesya Shigina, che gira film patriottici ortodossi. Alla destra di Putin, con uno scialle nero, sedeva Zharadat Agueva, rappresentante dell’”aristocrazia” cecena. I suoi figli sono alti funzionari della sicurezza, Ismail Aguyev, comandante del battaglione Zapad-Akhmat, e Rustam Aguyev, capo del dipartimento di polizia di Kurchaloy. Entrambi stanno combattendo in Ucraina.

Il movimento “Consiglio delle madri e delle mogli”, che unisce parenti di mobilitati e coscritti, ha criticato l’amministrazione presidenziale perchè nessuno di loro è stato invitato all’incontro. L’organizzatore del consiglio, Olga Tsukanova, ha definito le 18 partecipanti all’incontro "madri tascabili".

"Voglio che sappiate – ha detto Putin alle madri “di fiducia“ – che io personalmente e l’intera leadership del Paese condividiamo il vostro dolore. I vostri figli sono eroi. Comprendiamo che nulla possa compensare la perdita di un figlio e faremo di tutto perché non vi sentiate dimenticate, perché possiate avere una spalla accanto a voi". Putin ha però ammonito le madri "a non credere a tutte le false notizie, inganni e menzogne diffuse su internet" e ha aggiunto che "ci sono molti attacchi informatici" perché "l’informazione è anche una arma di combattimento". Putin, promotore delle più grandi campagne di disinformazione sul web con l’uso di migliaia di troll e di bot, sa quel di cui parla.

Con le operazioni militari rallentate dall’arrivo dell’inverno, anche l’ipotesi di una ripresa di trattative è irrealistica. Il presidente ucraino Zelensky si è detto "pronto ad accettare anche un modo non militare per liberare la Crimea" al quale ha risposto a stretto giro il portavoce del Cremlino, Dimitry Peskov: "Non se ne parla nemmeno, sarebbe una alienazione del territorio russo". E pazienza se è tale dopo una invasione e un referendum farlocco.

Kiev continua a fare i conti con la carenza di elettricità (ripristinato solo il 70%) e acqua dopo le ripetute ondate di bombardamenti delle città. Nelle ultime 24 ore a Kherson, l’ultima città persa dai russi, che ora la bombardano, sono morte 15 persone e 35 sono rimaste ferite. E le difficoltà causano anche una piccola crepa nel fronte politico ucraino che finora è sempre sembrato compatto. Infatti Zelensky ha criticato il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, per la cattiva gestione dei rifugi d’emergenza: "Molti sono rimasti senza elettricità per 20 o anche 30 ore. Ci aspettiamo un lavoro di qualità dall’ufficio del sindaco".

Dal Parlamento tedesco arriva intanto la notizia che maggioranza e opposizione hanno pronta una risoluzione che dichiara genocidio l’Holomodor, la carestia considerata da Kiev "un deliberato genocidio voluto dal regime di Stalin". Per Mosca, uno altro schiaffo dopo quello pesantissimo avuto in mattinata dal Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg: "Ribadiamo la decisione che abbiamo preso nel 2008 al vertice di Bucarest, che l’Ucraina diventi un membro della Nato. La Russia non ha un veto sull’ampliamento dell’Alleanza. Il modo di aiutare l’Ucraina a raggiungere la membership è quello di lavorare insieme a Kiev, sia a livello politico che di sostegno pratico, che è quello che facciamo".