Giovedì 25 Aprile 2024

"Proviamo scene hard". Stuprate aspiranti attrici, arrestato finto regista

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ROMA

Il titolo del film per il quale si cercavano ragazzi e ragazze "con un’età apparente fra i 15 e i 30 anni" desiderosi di debuttare nel dorato mondo del cinema era una citazione di un capolavoro del neorealismo italiano, Riso amaro. Ma Miele amaro, la pellicola per cui era stato attivato il casting con annunci via internet, non arriverà mai in sala e non solo perché il presunto regista, un quarantenne della Capitale, è finito in carcere per violenza sessuale, ma anche perché al di là delle poche parole con le quali veniva indicato il soggetto, "amore, intrighi e rivalità che faranno tirare fuori il peggio ai protagonisti", il copione non esisteva, se non qualche pagina scritta ad hoc come espediente per scene di sesso. Stando all’accusa, l’uomo organizzava il primo provino in uffici presi in affitto da un’inesistente casa di produzione, la FT, nel quale spiegava un poco la parte e raccontava fantasie di una trama e di alcune battute, anche boccaccesche. Alle ragazze che abboccavano veniva proposto un secondo incontro – procrastinato per i maschietti – che doveva provare le "qualità attoriali" delle povere vittime.

Stavolta però l’appuntamento non era in un ufficio, ma a un’uscita della metropolitana, che variava da piazza Annibaliano e piazza Bologna. Il presunto regista si presentava e portava la malcapitata aspirante attrice in un appartamento ogni volta diverso, e, anche con la minaccia di tenerla sequestrata, trasformava l’agognato provino in una bestiale violenza, con la giustificazione che il rifiuto di provare quelle scene di sesso con lui avrebbe significato la "inidoneità alla recitazione". Tra febbraio e luglio, senza preoccuparsi del lockdown, il finto regista avrebbe organizzato almeno otto di questi provini estremi, tante sono le denunce che hanno portato all’arresto. Fra le otto ragazze violentate ci sarebbero anche minorenni.

Riccardo Jannello