Parigi, 20 febbraio 2022 - Come un dejà vu, che lascia una scia di punti interrogativi: il caso di Jeffrey Epstein - il finanziare americano accusato di adescare e abusare di minorenni che si è ucciso in carcere a New York tre anni fa - sembra non avere fine, e adesso torna alla ribalta con la morte di Jean-Luc Brunel, ex agente di modelle francese e amico di Epstein. È stato trovato impiccato nella notte tra venerdì e sabato nella sua cella nel carcere parigino de La Santé, dove era stato rinchiuso con l’accusa di diversi stupri di minorenni, dopo l’arresto scattato nel dicembre 2020 all’aeroporto parigino di Charles de Gaulle mentre tentava di imbarcarsi per il Senegal. L’arresto era scaturito da un’inchiesta condotta dalle autorità francesi sulle accuse a Epstein in cui erano coinvolti soggetti e potenziali vittime di cittadinanza francese. Mentre documenti parte dei procedimenti americani accusavano Brunel di procurare le ragazze a Epstein, di farle arrivare negli Stati Uniti dalla Francia promettendo loro contratti da modelle. Tra i primi a reagire alla morte dell’agente francese di 75 anni è Virginia Giuffre, che ha accusato di molestie sessuali il principe Andrea con cui ha nei giorni scorsi raggiunto un accordo finanziario che di fatto ha chiuso il caso. È la "fine di un altro capitolo", ha scritto su Twitter la donna, fra le principali accusatrici di Epstein, che ha dichiarato di aver avuto rapporti sessuali con Brunel quando aveva fra i 16 e i 19 anni. Il finanziere di New York e l’agente parigino avevano co-fondato un’agenzia di modelle negli Stati Uniti, la Mc2 Models Management. L’agente parigino aveva scelto di varcare l’oceano dopo una battuta d’arresto della attività – cominciata con la creazione alla fine degli anni ‘70 dell’agenzia Karin Models, decollata nei primi anni ‘90 da talent ...
© Riproduzione riservata