Giovedì 25 Aprile 2024

Primo trapianto di cornea artificiale Anziana torna a vedere dopo cinque anni

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di Monica Raschi

Cinque anni al buio poi, in appena mezz’ora, la luce. Una donna di 76 anni, cieca da cinque (vedeva solo ombre), è riuscita a riacquistare parzialmente la vista (da zero a sei decimi) grazie a un rivoluzionario intervento effettuato per la prima volta in Italia al Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Si tratta di un trapianto realizzato con un materiale sintetico ed è stato eseguito dal professor Luigi Fontana, docente di Malattie dell’Apparato Visivo dell’Università di Bologna e direttore dell’Oftalmologia del Sant’Orsola.

"Parliamo di una protesi in materiale polimerico che funziona come endotelio di una cornea artificiale – spiega il professor Fontana –. L’endotelio corneale è una membrana che svolge un compito fondamentale per il mantenimento della trasparenza della cornea e quindi per vedere correttamente: per questo nei pazienti affetti da deficit del suo funzionamento, il trapianto da donatore fino a oggi era l’unico intervento in grado di ristabilire la funzione visiva. Con un intervento che sfrutta una protesi in materiale polimerico, simile alla plastica – prosegue – il valore aggiunto principale sta nella minore percentuale di rigetto e nella poca invasività dell’intervento, quasi ambulatoriale. Parliamo di un sottile strato di un materiale sintetico di 50 micron di spessore e 6,5 millimetri di diametro: come una piccola lente a contatto morbida e pieghevole che una volta introdotta nell’occhio viene fatta aderire alla parete interna della cornea".

Il chirurgo fa presente che "non siamo ancora al punto da pensare che l’endotelio artificiale possa sostituire del tutto il trapianto di tessuto da donatore: quest’ultimo è infatti ancora in grado di garantire un eccellente risultato visivo con bassi rischi di complicanze e soddisfazione nei pazienti che recuperano la vista pienamente. Ma – precisa – gli studi in corso dimostrano la sicurezza e l’efficacia di questo tipo di impianti in pazienti con particolari e complesse patologie corneali". La tecnica è stata messa a punto da una start up israeliana guidata da Ofer Dafna che si è laureato in Medicina all’Università di Bologna e, dopo 50 anni, è tornato in città proprio per assistere all’intervento.