È stato condannato a 13 anni e 4 mesi un algerino di 49 anni arrestato il 16 gennaio con l’accusa di avere stuprato una donna nell’agosto 2006 nel centro di Milano e che è stato individuato, a distanza di oltre 14 anni, grazie al Dna. Lo ha deciso il gup di Milano Sara Cipolla al termine del processo abbreviato sul cold case, indagini coordinate dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, prima archiviate e poi da loro riaperte. A incastrare l’uomo anche il fatto che la vittima, che fu anche rapinata, lo ha riconosciuto a distanza di quasi 15 anni dalla violenza subita. Decisiva una sigaretta trovata sul luogo della violenza, le cui tracce di Dna sono state incrociate con quelle dell’algerino grazie ai database.
CronacaPreso grazie al Dna Condannato a Milano