Giovedì 18 Aprile 2024

Napoli, la lezione a Briatore: pizza gratis da Sorbillo

L'imprenditore difende i prezzi salati del suo Crazy Pizza: "Come fate a venderla a 4 euro?". La risposta dei pizzaioli partenopei: "Ci offende per farsi pubblicità"

Flavio Briatore, a sinistra pizzaiole napoletane (Ansa)

Flavio Briatore, a sinistra pizzaiole napoletane (Ansa)

Milano, 21 giugno 2022 - Quando si tratta di pizza, i pizzaioli partenopei salgono in cattedra. Non si è fatta attendere la risposta dei napoletani a Flavio Briatore. 

Ricapitolando per chi  (comprensibilmente) non avesse seguito: tutto nasce dalle critiche arrivate all'imprenditore per i prezzi della sua Crazy Pizza, il format della ristorazione made in Italy lanciata da Briatore a Londra, e trasportata anche in Italia. Sul menù una margherita costa 13 euro, ma si arriva fino ai 60 euro per la pizza con Pata Negra, il prosciutto spagnolo. Un listino per molti esagerato, soprattutto a Napoli, dove i prezzi sono in confronto stracciati.  

Stuzzicato sul tema, Briatore in un video social era passato al contrattacco: "Come fanno a vendere la pizza a 4-5 euro?", si chiede polemico: ci sono i costi per i dipendenti, il locale, le materie prime che devono essere di qualità, le tasse. 

Ma a Napoli non ci stanno e dicono che una margherita di qualità può essere venduta a prezzi contenuti. Sergio Miccú, presidente dell'Associazione Pizzaiuoli Napoletani, spiega: "Il problema non è a quanto si venda la pizza con l'astice blu ma a quanto sia giusto vendere una margherita o una marinara con ingredienti di qualità". 

Per tutta risposta la storica pizzeria Sorbillo ha lanciato un'iniziativa per oggi: margherita a 4 euro per tutti, quella "a portafoglio" sarà distribuita gratis ai cittadini. Succederà oggi a mezzogiorno nei locali di via dei Tribunali. I pizzaioli spiegheranno perché la margherita è un cibo  "supereconomico", oltre che "sano e genuino". 

E per l'occasione il maestro Gino Sorbillo rilancerà la tradizione della pizza a 8 giorni, un sistema che si utilizzava a Napoli, soprattutto nei bassi, in momenti di profonda crisi. Il cittadino mangiava pizza fritta a credito, con la promessa di ritornare a pagarla 8 giorni dopo. "Il debito veniva sempre pagato ed il sistema funzionava alla perfezione - spiega il consigliere regionale e presidente della commissione Agricoltura della Campania, Francesco Emilio Borrelli -. Chi immagina di trasformare questo prodotto in un marchio per ricchi sbaglia di grosso: la pizza deve restare un prodotto 'povero'". 

Insomma per la pizza si è mossa anche la politica. Borrelli ha anche deciso di convocare "una commissione congiunta con il presidente della commissione attività produttive Giovanni Mensorio per audire i maestri pizzaioli e gli esperti grazie ai quali negli anni - dice - si sono ottenuti importanti riconoscimenti come il marchio Stg (Specialità Tradizionale Garantita) e il riconoscimento Unesco". "Sulla pizza napoletana non accettiamo lezioni da chi non ha nessun titolo per farne", dice Borrelli. "Probabilmente Briatore ha innestato questa polemica per farsi pubblicità ma con i suoi modi ha offeso chi questo prodotto l'ha reso grande ed esportato in tutto il mondo e i miliardi di utenti che ogni anno si sfamano a prezzi popolari".