Lunedì 29 Aprile 2024

Libia, 'libero' il peschereccio di Mazara sequestrato: ribellione a bordo, poi blitz della Marina

Brutta avventura per il motopesca "Airone", di Mazara del Vallo (Trapani) , assalito da uomini armati a 40 miglia dalla costa libica: provvidenziale l'intervento di una nave della Marina

Il peschereccio 'Airone', sequestrato al largo della Libia e salvato dalla Marina (Ansa)

Il peschereccio 'Airone', sequestrato al largo della Libia e salvato dalla Marina (Ansa)

Palermo, 17 aprile 2015 - Dopo la paura, il sollievo. E' in fuga verso Lampedusa, scortato da una nave della Marina, il peschereccio della flotta di Mazara del Vallo 'Airone' che stanotte è stato assaltato da miliziani libici. Secondo notizie apprese via radio, uno o due libici sarebbero saliti a bordo del motopesca per una perquisizione ma l'equipaggio si sarebbe ribellato rinchiudendoli nella stiva. A salvare il peschereccio è stato poi l'intervento di una nave della Marina militare, che ha permesso al natante di fuggire e di dirigersi verso la Sicilia.

LO STATO MAGGIORE -  Personale della Marina militare è salito a bordo del peschereccio italiano "Airone", sequestrato da un rimorchiatore "presumibilmente appartenente a forze di sicurezza libiche", e ne ha assunto il controllo, dice lo Stato maggiore della Difesa.  Il sequestro del motopesca, sottolinea, è avvenuto a circa 90 chilometri a nord-ovest di Misurata. Il personale della Marina che è salito a bordo, assumendone il controllo, fa parte di una unità impegnata nell'ambito dell'operazione di sorveglianza e sicurezza marittima "Mare Sicuro".

L'ALLARME - Il motopesca "Airone" si trovava a 40 miglia dalla costa di Misurata quando è stato dirottato. A dare l'allarme via radio alla Guardia costiera è stato l'equipaggio di un altro peschereccio siciliano che si trovava nella stessa zona. Prima della soluzione della vicenda il presidente del Distretto della Pesca di Mazara del Vallo, Giovanni Tumbiolo commentava: "Siamo estremamente preoccupati perché ancora non riusciamo a capire se si tratti di pirateria o del sequestro da parte di militari". "Abbiamo contattato il ministro della Pesca del governo di Tripoli, che non era ancora informato dei fatti", ha aggiunto Tumbiolo, secondo cui la situazione non è chiara anche perché nella zona del sequestro "incrociano tuttora rimorchiatori e motoscafi libici senza insegne di riconoscimento". A bordo del motopesca "Airone" si sono sette uomini di equipaggio, compreso il comandante Alberto Figuccia. Due degli sei marittimi sono di Mazara del Vallo e gli altri quattro tunisini.

IL SINDACO DI MAZARA - "Esprimo seria preoccupazione per questo ennesimo sequestro che viene effettuato nel Canale di Sicilia a danno dei pescatori siciliani e mazaresi in particolar modo. La dinamica del sequestro è ancora più preoccupante perché sarebbe stato effettuato da unità non militari e fatto da gente armata della quale non si conosce il ruolo. E' evidente che questo episodio alimenta focolai di reazione che potrebbero scaturire in situazioni incontrollabili e comunque in netto contrasto con la vocazione della nostra popolazione", dichiara il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi. "Tutto è ancor più paradossale - prosegue Cristaldi - se si pensa che proprio in queste ore il servizio di trasporto scolastico della nostra Città è stato interrotto per consentire il trasporto di immigrati dal nostro territorio in centri di accoglienza. In pratica alla nostra solidarietà viene data una risposta di una gravità eccezionale. A questo - sottolinea il Sindaco di Mazara del Vallo - si aggiunga anche l'inerzia delle autorità internazionali che hanno consentito la scelta unilaterale della Libia di estendere le proprie acque territoriali fino a 72 miglia dalla costa".