Martedì 17 Giugno 2025
REDAZIONE CRONACA

Spi Cgil lancia i 'Diritti inespressi' e recupera 1 milione per i pensionati genovesi

Paola Repetto della Spi Cgil spiega il problema: "I pensionati spesso non sanno che alcune integrazioni al reddito, soprattutto per quanto riguarda gli assegni familiari non vengono automaticamente erogate dall'istituto (Inps) ma devono essere richieste esplicitamente"

pensioni

Genova, 25 febbraio 2016  - Spi Cgil ha lanciato la campagna "Diritti inespressi" per invitare i pensionati a verificare la propria pensione. Sono stati infatti 950mila euro di integrazione alla pensione dovuti a 1240 genovesi e non erogati dall'Inps perché non esplicitamente richiesti, incassati grazie all'intervento di Spi Cgil.

Paola Repetto dio Spi Cgil spiega: "I pensionati spesso non sanno che alcune integrazioni al reddito, soprattutto per quanto riguarda gli assegni familiari non vengono automaticamente erogate dall'istituto ma devono essere richieste esplicitamente". 

Un diritto che spetta a chi ha la pensione più bassa: "La metà dei pensionati a Genova ha una pensione da lavoro inferiore ai mille euro e in molti casi, se per esempio ha un coniuge a carico, un familiare disabile o ancora vive sola ma è disabile, ha diritto agli assegni familiari. Ma occorre farne richiesta esplicita per recuperare anche gli arretrati fino a 5 anni". 

Secondo lo Spi Cgil che ha rilevato che quasi un pensionato su tre tra quelli su cui sono state fatte le verifiche nel corso del 2015 aveva diritto agli assegni, il numero totale dei pensionati interessati potrebbe essere molto alto. 

Da qui un secondo appello, rivolto ai pensionati genovesi colpiti dal blocco della rivalutazione delle pensioni superiori ai 1500 euro voluto dal Governo Monti: a Genova gli interessati sono 110 mila su un totale di 214 mila pensioni da lavoro. "Lo Spi Cgil da un punto di vista legale ha avviato 10 cause pilota, mentre a Brescia e a Palermo i tribunali hanno chiesto il pronunciamento della Corte costituzionale. In attesa del pronunciamento della Suprema Corte, è indispensabile l'invio di una raccomandata che blocchi i tempi di prescrizione. In caso contrario, se la Corte giudicasse incostituzionale la legge, si resterebbe esclusi dalla rivalutazione", spiega Walter Fabiocchi, segretario generale Spi Cgil. 

Secondo i calcoli dello Spi oggi chi percepisce una pensione lorda di 2000 euro nel 2018 avrà perso 20 mila euro di rivalutazione che con il pronunciamento della Corte potrebbero in futuro essere recuperati.