
polizia
Roma, 7 maggio 2025 – Le allenava, ma abusava di loro portandole nel suo garage con la scusa di praticare massaggi decontratturanti. Per questo un ex allenatore di pallavolo di Barletta, 48 anni, è stato arrestato. Nel corso della carriera l’uomo avrebbe abusato di alcune giocatrici della sua squadra, anche minorenni. L’ex allenatore è accusato di violenza sessuale ed estorsione.
Le accuse
Secondo quanto emerso dall'inchiesta della Procura di Trani, l'allenatore rassicurava le giocatrici dicendo loro che quelle praticate erano procedure riabilitative abituali, che però dovevano rimanere un segreto per non innescare gelosie nelle altre componenti della squadra. Dopo averle condotte all'interno del suo box con il pretesto di alleviare i dolori provocati dagli infortuni di gioco, palpeggiava le ragazze, anche nelle parti intime, strusciando il suo corpo sulle minori, facendo credere loro che si trattasse di procedure normali.
Le indagini
Le indagini sono iniziate nel settembre di due anni fa quando una ragazzina, nel corso di alcuni colloqui con una psicologa dei servizi socio-assistenziali di Milano, avrebbe confidato le violenze subite quando, ancora minorenne, giocava in una squadra di pallavolo di Barletta. La segnalazione dei Servizi socio-assistenziali ha fatto scattare immediatamente le indagini e i dovuti accertamenti del caso, affidati al commissariato territoriale. Nonostante il lasso di tempo trascorso, sin dalle prime attività svolte, gli investigatori della sono riusciti a fare emergere importanti elementi di riscontro alle dichiarazioni della vittima, nonché, dopo l'identificazione dell'allenatore per gli inquirenti responsabile degli abusi, l'accertamento di altri episodi simili avvenuti nello stesso arco temporale nei confronti di un'altra ragazza minorenne.
La falsa agenzia di fotomodelle
Gli investigatori hanno scoperto che, dal 2019 a oggi, l'uomo avrebbe anche millantato di essere il titolare di un'agenzia professionale di reclutamento di fotomodelle, inducendo alcune ragazze a subire abusi nel corso dei provini. Attraverso annunci sui social, avrebbe pubblicizzato dei casting fotografici ben retribuiti, da fare anche all'estero e riservati alle fotomodelle iscritte alla sua agenzia. Per rendere più credibile il tutto, si sarebbe anche finto segretaria della stessa agenzia. Almeno quattro ragazze sarebbero state indotte a subire abusi che l'indagato definiva come semplici scene di recitazione che le avrebbero aiutate a essere disinibite davanti alla videocamera come documentato nelle intercettazioni ambientali e telefoniche e attraverso il materiale sequestrato al 48enne.