Lunedì 29 Aprile 2024

L'orso M49 Papillon si fa beffe dell’isolamento. Nuovo avvistamento in Trentino

Danni a una baita. L’animale potrebbe essere abbattuto nel caso si avvicinasse alle persone

L’orso M49, ripattezzato Papillon dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa

L’orso M49, ripattezzato Papillon dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa

Trento, 30 marzo 2020 - Torna a colpire l’orso più ricercato d’Italia, protagonista il 15 luglio 2019 di un’impresa epica, paragonabile a quella di Henri Papillon Charrière, fuggito dal penitenziario dell’Isola del Diavolo nella Guyana Francese. M49 - questo il nome dell’orso - evase dall’area faunistica del Casteller, a sud di Trento, scavalcando recinzioni elettriche a 7000 volt e togliendosi in un gesto di sfida il radiocollare.

Proprio quella impresa gli ha portato in dote – padrino il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa - lo stesso soprannome del carcerato francese, appunto Papillon, la farfalla, che per un animale del suo peso, circa 140 chilogrammi, sembrerebbe un’eccezionale contraddizione in termini.

Era stato catturato solo poche ore prima in una vasta operazione condotta lungo la Val Rendena. Il plantigrado – definito un esemplare "problematico" - da allora è di nuovo ricercato senza sosta e senza limiti all’intervento: se si dovesse avvicinare alle persone, se le minacciasse, potrebbe essere abbattuto visto che le Province autonome di Trento e Bolzano hanno dato licenza di uccidere a chi lo incontrasse.

Ebbene , passato il letargo con qualche settimana di anticipo e schivato il coronavirus, M49, che ha ora 4 anni, ha ripreso il suo pesante bighellonare per le valli del Trentino Alto Adige, stavolta risparmiando, almeno per ora, gli animali, ma prendendosela con tutto ciò che incontra sul cammino. Dal 6 marzo le segnalazioni di sono susseguite dall’altopiano del Pinè all’ultima sul Redebus, nel comune di Bedollo. Secondo le denunce avrebbe distrutto qualche porta e finestra di baite isolate entrando e buttando all’aria ciò che vi ha trovato all’interno. Alla ricerca di sostentamento il nostro Papillon è entrato nella malga Pontara e qui, non trovando di meglio, si è scolato – così recita il verbale del Servizio Foreste e Fauna della provincia di Trento – una bottiglia di olio d’oliva. Se l’abbia trovata di suo gradimento non è dato saperlo. Sulle orme lasciate sulla neve da M49 si sono portati anche i volontari. L’orso ha sfidato anche i cacciatori, ma nella loro malga di Stramaiolo Alto non ha trovato cose di suo gradimento ed è passato oltre. Molti in zona hanno paura che M49 possa procurare non pochi problemi agli abitanti delle vallate trentine. Ma non tutti lo temono: c’è chi lotta perché la condanna a morte venga revocata.