di Laura Valdesi
SIENA
Lotta come un leone, Alex Zanardi ancora in coma nella terapia intensiva del policlinico di . "Condizioni stabili, la terza notte di degenza è trascorsa senza variazioni", il bollettino dei medici. "Le condizioni cliniche rimangono invariate nei parametri cardio-respiratori e metabolici mentre resta grave il quadro neurologico", le parole dei sanitari che poi annunciano: "L’équipe multidisciplinare valuterà nei prossimi giorni eventuali azioni diagnostico-terapeutiche da intraprendere". Tra queste l’interruzione della sedazione per determinare la reazione dell’atleta.
A Zanardi arriva anche l’abbraccio del premier Giuseppe Conte: "È l’esempio dell’Italia migliore". L’inchiesta ha invece vissuto ieri un passaggio importante. Ascoltato a Montepulciano dal procuratore Salvatore Vitello e dal pm Serena Menicucci il ciclista testimone oculare dell’incidente, Marcello Bartolozzi di Sinalunga. "Aveva entrambe le mani sui manubri", si è limitato a confermare, uscendo dopo essere stato sentito per tre ore. "Si trovava a 4-5 metri, ha visto l’impatto", ha chiarito Vitello. Il ciclista, ancora sconvolto, è riuscito a schivare per miracolo il campione quando è rimbalzato dalla parte opposta dopo il terribile schianto.
Non ci sono nuovi indagati, oltre all’autista del tir. Che, è emerso anche dall’ultima testimonianza, era dalla propria parte della carreggiata e che ieri ha detto di voler riabbracciare Zanardi. Ma la procura scava a fondo sull’aspetto organizzativo della staffetta: sentiti anche il comandante della polizia municipale di Torrita e di Sinalunga. Ascoltato a lungo anche l’assessore allo Sport del comune della Valdichiana, Rossella Cottone. Quanto ai video, non ne sono stati sequestrati altri, oltre a quello di Alessandro Maestrini che seguiva il gruppo di Zanardi. Si tratta di un filmato frazionato in più tranche.