Domenica 5 Maggio 2024

Omicidio Marco Vannini, la Cassazione: "Se fosse stato soccorso sarebbe vivo"

Depositate le motivazioni della sentenza della Corte che ha disposto l'appello-bis

Marco Vannini, morto per un colpo di pistola il 18 maggio 2015 (Ansa)

Marco Vannini, morto per un colpo di pistola il 18 maggio 2015 (Ansa)

Roma, 6 marzo 2020 - La morte di Marco Vannini "sopraggiunse" quale "conseguenza" sia delle "lesioni causate dal colpo di pistola" che della "mancanza di soccorsi che, certamente, se tempestivamente attivati, avrebbero scongiurato l'effetto infausto". Sono le novità emerse nelle motivazioni della sentenza, depositata oggi, con la quale la prima sezione penale della Cassazione spiega perché, un mese fa, decise di disporre un processo d'appello-bis per Antonio Ciontoli e i suoi familiari, annullando la sentenza di secondo grado, che, con la riqualificazione del reato da omicidio volontario con dolo eventuale a omicidio colposo, aveva ridotto la condanna al principale imputato da 14 anni a 5 di reclusione.

"Una condotta omissiva fu tenuta da tutti gli imputati nel segmento successivo all'esplosione di un colpo di pistola, ascrivibile soltanto ad Antonio Ciontoli, che, dopo il ferimento colposo, rimase inerte, quindi disse il falso ostacolando i soccorsi", scrive ancora la Corte nelle motivazioni della decisione dello scorso 7 febbraio.