Giovedì 25 Aprile 2024

Nuova marcia dei Gandhi Rahul a piedi per l’India sulle orme del Mahatma

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di Riccardo Jannello

Nel nome dei Gandhi. Rahul sta percorrendo l’India a piedi per una "marcia di riconciliazione" dando il via alla campagna per le presidenziali 2024, quando il suo Partito del Congresso cercherà di tornare al potere togliendolo all’egemonico attuale primo ministro, quel Narendra Modi che ha portato dal 2014 a oggi l’India ma non gli indiani, sempre più poveri, ai vertici mondiali. Rahul ieri ha incrociato sul suo cammino la madre, Sonia Maino, nata nel Vicentino, cresciuta in Piemonte e poi sposatasi a 21 anni con Raijv Gandhi e da allora indiana a tutti gli effetti (ha rinunciato per convenienza alla cittadinanza italiana e contro di noi si è espressa ferocemente sui marò). L’incontro è stato a Mysore, nel Karnataka. Un appoggio incondizionato al figlio, col quale si è lungamente alternata alla guida del Partito del Congresso (ora c’è lei).

Rahul mira "unire il Paese" contro l’assolutismo induista di Modi e il suo sentimento islamofobico: "Ho perso mio padre a causa dell’odio e della divisione. Non consegnerò a queste stesse politiche il mio amato Paese". Shashi Tharoor, suo stretto collaboratore, è stato netto: "L’obiettivo è difendere l’idea dell’India sancita dalla Costituzione. Possiamo unire il Paese e fermare il processo di divisione interna basato su religione, casta e lingua promossa dal Bharatiya Janata Party nazionalista di Modi". La lunga marcia a piedi di Rahul e di centinaia di sostenitori è iniziata il 7 settembre da Kanyakumari, all’estremo sud della penisola, nello Stato del Tamil Nadu, vicino a dove suo padre venne assassinato alla vigilia delle elezioni del 1991, e giungerà a Srinagar, 3621 chilometri più a nord. Ci vorranno cinque mesi seguiti in streaming. Il "lungo cammino" serve a Rahul non solo per ricompattare l’India "ascoltando le necessità della gente più umile e cercando di dare loro risposte e motivi per lottare contro l’attuale governo", ma anche per dare una nuova faccia al Partito del Congresso: non più di tre mesi fa, Rahul e Sonia – la cui madre è morta a Orbassano (Torino) il 30 agosto e lei stessa spesso all’estero per cure – sono stati chiamati a difendersi davanti all’Agenzia del Fisco per rispondere di fondi neri. I Gandhi – che non hanno legami di parentela col Mahatma (la cui "marcia del sale" nel 1930 fu un evento planetario), ma il bisnonno di Rahul, Pandit Jawaharlal Nehru, fu il suo più stretto collaboratore – hanno governato la prima volta il Paese all’indipendenza dal Regno Unito, il 15 agosto 1947, proprio con Nehru, la cui figlia Indira Gandhi (dal cognome del marito) ha rappresentato fra il 1980 e il 1984 il culmine della speranza. Assassinata, le succedette il figlio Raijv, anch’egli ucciso. Rahul e Sonia sperano nel 2024 di riprendere il comando.