Venerdì 26 Aprile 2024

Nuova bufera su FdI "Lezioni di tiro a scuola" Fazzolari: solo falsità, non l’ho mai detto

La ricostruzione su un quotidiano e la reazione del sottosegretario "Parlavo dell’addestramento della polizia". La premier: "Il caso non esiste"

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di Antonella Coppari

Il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari sprizza irritazione. L’accusa di aver sparato un’idea folle, quella di insegnare ai ragazzi a usare le armi a scuola che campeggiava ieri sulla prima pagina della Stampa, lo manda fuori dai gangheri: "È possibile che ci fosse un microfono aperto in sala: se trovassi la registrazione, allora sì che ci sarebbe da divertirsi", ci dice. Dopo i casi Donzelli e Delmastro, all’opposizione non par vero aprire un nuovo file contro il governo. Ne è consapevole il braccio destro della Meloni, che continua: "E tuttavia, questo modo di procedere resta sbagliato. Non sono io a dover dimostrare di non aver detto una cosa, ma chi mi attribuisce queste farneticazioni che dovrebbe provarlo. In questo caso, un cronista che non era presente. Questo non è giornalismo serio: è roba da Corea del Nord o da Unione Sovietica". Lui giura di voler andare fino in fondo. Ha chiesto una rettifica al quotidiano torinese, secondo cui la ’trovata’ sarebbe uscita durante un dialogo con il generale Franco Federici, consigliere militare a Chigi, dopo la conferenza stampa congiunta della presidente del consiglio e del primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali, ma è determinato ad andare avanti con la querela, visto che finora la sua smentita non è stata presa in considerazione. "Qualcuno dice che i membri del governo non dovrebbero querelare: che strumenti di difesa ho? Dovrei subire una notizia falsa riportata sul mio conto?".

All’origine del giallo, secondo la sua versione, ci sarebbe un clamoroso equivoco: con il generale, racconta, parlavamo di due cose. "La prima cosa immaginare, magari costituendo un tavolo, come migliorare il livello di addestramento delle nostre forze armate e di polizia". Quanto alla seconda, "si discuteva della possibilità di prevedere un canale privilegiato di assunzione in questi corpi per gli atleti di discipline sportive reputate attinenti quali paracadutismo, alpinismo e discipline di tiro. Due misure alle quali lavoreremo al più presto".

Ma il direttore della Stampa, Massimo Giannini, non arretra: "L’articolo del nostro giornalista è inattaccabile e di fonte sicura al 100 per 100. Fazzolari smentisce ciò che non è smentibile". Dalla sua parte, oltre alla passione per le armi del sottosegretario, anche la replica di Salvini: "Non mi sembra illuminata l’idea. Più che sparare io a scuola porterei l’educazione stradale, lascerei perdere l’educazione al tiro". Ma il leader leghista, commenta Fazzolari, è impegnatissimo, "non ha tempo di leggere le mie smentite". Con lui si schiera il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: "Non perdo tempo a commentare notizie inesistenti".

Dagli spalti dell’opposizione sale un coro sbigottito e indignato: "Eh, la nostalgia canaglia di Fazzolari per libro e moschetto", dice Antonio Misiani (Pd). Rincara il leader M5s Giuseppe Conte: "Mi sembra evidente l’amore per le armi di FdI". E Matteo Renzi chiosa: "Il governo vuole meno libri e più pistole?". Se Forza Italia sceglie di tacere ("c’è stata una smentita: non commentiamo"), FdI fa muro ("basta con le fake news costruite ad arte per colpire noi e il governo"), a difendere senza un attimo di indecisione il suo sottosegretario di fiducia provvede la premier: "Il caso non è mai esistito".