Sabato 22 Marzo 2025
VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Non voleva farla soffrire. Uccise la moglie malata: condannato a 6 anni: "Fu un delitto altruistico"

La corte d’assise ha riconosciuto i "motivi di particolare valore morale". Concessa l’attenuante del risarcimento del danno alla sorella della vittima. La difesa: gesto violento, ma il mio assistito aveva a cuore il bene della donna.

Non voleva farla soffrire. Uccise la moglie malata: condannato a 6 anni: "Fu un delitto altruistico"

La soffocò nel sonno, con un cuscino. Poi chiamò i carabinieri spiegando di aver ucciso la moglie poichè non ce la faceva più a vederla soffrire in quel modo. Fu un ‘omicidio altruistico’, secondo i giudici della corte d’assise di Modena, presieduta da Pasquale Liccardo, quello per cui era finito alla sbarra il pensionato 74enne Franco Cioni, rimasto libero dopo il delitto, non sussistendo il pericolo di fuga o di reiterazione del reato. L’uomo è stato per questo condannato a una pena ‘lieve’, sei anni e due mesi di carcere.

Cioni uccise la moglie Laura Amidei, 68 anni, la notte del 14 aprile 2021 nella loro abitazione di Vignola, nel Modenese, poco prima dell’alba, soffocandola mentre dormiva al suo fianco. La donna, malata oncologica, era da poco tornata a casa dopo un ricovero in ospedale – uno dei tanti, purtroppo – durante il quale i medici avevano confermato come la situazione fosse tragica e come la morte avrebbe potuto arrivare, per la donna, da un momento all’altro. La sentenza di ieri è legata al riconoscimento – da parte dei giudici della corte – dell’attenuante del risarcimento del danno alla sorella della vittima ma soprattutto dei ‘motivi di particolare valore morale (aver agito per non far più soffrire la donna)’, oltre che le generiche prevalenti sull’aggravante. Anche la procura aveva chiesto il minimo della pena per l’imputato, sottolineando come non fossero emersi, nel corso delle indagini, elementi a favore di eventuali altri motivazioni che avessero potuto condurre l’imputato a un gesto tanto tragico. Infatti marito e moglie vivevano l’una per l’altra da ben 40 anni e in simbiosi, come hanno confermato gli amici, i vicini di casa e i parenti nel corso delle udienze. Gli stessi medici del Policlinico che avevano in cura la donna, avevano confermato attaccamento e dedizione da parte del marito verso la moglie. La corte, come spiega il legale di Cioni, l’avvocato Simone Bonfante, ha riconosciuto all’imputato circostanze e motivi di particolare valore morale: il cosiddetto omicidio altruistico.

"Sono stati concessi poiché i giudici hanno riconosciuto che il mio assistito avrebbe agito con la finalità di far smettere di soffrire la moglie – spiega l’avvocato –, valutando anche le condotte che ha tenuto: aveva sempre accudito amorevolmente la donna. Per questo motivo la corte d’assise ha tenuto in considerazione le sfumature di un caso che è piuttosto toccante. È un gesto violento, ma il mio assistito aveva a cuore il bene della moglie". Le motivazioni tra 90 giorni. I giudici hanno anche riconosciuto le attenuanti generiche prevalenti rispetto all’aggravante sulla base di una recente pronuncia della Corte costituzionale. Prima lo impediva il Codice rosso. Recentemente la corte d’assise di Bologna ha modificato il reato da omicidio volontario a omicidio del consenziente nei confronti di un anziano che, prima di tentare il suicidio, uccise la moglie. La donna aveva espresso la volontà di morire, a causa di una forte depressione. La vicenda risale all’agosto 2021 a Castello di Serravalle, nel Bolognese, quando i carabinieri ritrovarono nella loro auto, ancora abbracciati, i due coniugi: Maria Rosa Elmi, 73 anni, oramai senza vita, e il marito Mauro Bergonzoni, 77 anni.