Giovedì 25 Aprile 2024

Niente inglese alle elementari Siamo francesi

Giovanni

Serafini

Magari dice ancora "gros porteur" invece di jumbo, "courriel" invece di mail, "palmarès" invece di hit parade, "ordinateur" invece di computer, "florilège" invece di best of… Sta di fatto che il populista-nazionalista-sovranista Eric Zemmour, in difficoltà nei sondaggi e indispettito per non avere ancora le 500 firme di sponsor (pardon: "parraineurs") necessarie per la gara all’Eliseo, ha dichiarato guerra all’insegnamento dell’inglese nelle scuole di Francia e di Navarra. Finiamola con i coach, gli e-book, i brainstorming, le serial-tv e altri insopportabili anglicismi, protesta. E già che ci siamo, aggiunge, adesso che la Gran Bretagna è uscita dall’UE aboliamo l’uso dell’inglese nelle istituzioni europee di Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo. "Se sarò eletto presidente della Repubblica – promette il difensore di Pétain e del governo di Vichy – parlerò solo in francese con gli altri capi di Stato e di governo". Promessa non molto impegnativa, visto che Zemmour l’inglese lo parla poco o niente… La battaglia contro l’anglofonia trionfante comunque non è affatto nuova in Francia: dal generale De Gaulle in poi tutti i presidenti l’hanno condivisa. Compreso Emmanuel Macron (che l’inglese lo parla a perfezione): non solo ha aumentato i fondi destinati al Ministero della Francofonia, arma di punta per la difesa della lingua francese nel mondo, ma ha anche chiesto al segretario di Stato per gli Affari europei Clément Beaune di elaborare un nuovo progetto per la "promozione del multilinguismo in Europa". Un modo elegante per opporsi alla "intronizzazione della lingua anglo-americana nelle scuole" denunciata da un centinaio d’intellettuali (fra cui Tahar Ben Jelloun). Eric Zemmour insomma non ha inventato niente: lo sciovinismo linguistico transalpino esiste da lunghissima data. E a volte porta sfortuna: basti ricordarsi della Guerra dei cent’anni e di Giovanna d’Arco, che per cacciare gli Inglesi finì sul rogo.