Mercoledì 24 Aprile 2024

Neonato abbandonato a Paceco in un sacchetto. "Sta bene, si chiama Francesco Alberto"

Il medico: "E' in buone condizioni". Il carabiniere che lo ha soccorso: "Non giudico ma poteva morire". Meloni: "Gesto spregevole"

Una culla

Una culla

Trapani, 5 ottobre 2022 - I carabinieri di Trapani hanno trovato un neonato abbandonato in un sacchetto di plastica in una stradina sterrata a Paceco, in provincia di Trapani, nei pressi della scuola elementare. I militari sono stati allertati da una telefonata e hanno inviato una pattuglia sul posto. Il bimbo era vivo. Avvisato il 118, è stato trasportato in ospedale dove non è in pericolo di vita. Sul caso è stata aperta un'inchiesta e si indaga per risalire alla madre anche visionando le telecamere della zona.

Il piccolo era stato lasciato lungo una strada di campagna privata. A trovarlo è stato il proprietario dell'area, un contadino che stava andando a lavorare il suo terreno e che ha poi chiamato i carabinieri. La zona non è trafficata e il ritrovamento è stato del tutto casuale. Il neonato, al quale è stato tagliato il cordone ombelicale, era in un sacchetto di plastica aperto. I carabinieri e i medici hanno voluto chiamarlo Francesco Alberto, Francesco perché trovato nel giorno di San Francesco d'Assisi e Alberto come il carabiniere che lo ha preso per primo in braccio. 

"Francesco Alberto è in buone condizioni generali. Si alimenta al biberon. Sta bene è ricoverato nel reparto di Terapia intensiva per un monitoraggio visto il contesto in cui è stato ritrovato e i segni di disidratazione che però si sono risolti rapidamente con adeguato trattamento. Mangia al biberon, pesa 3 chili, sembra nato a termine di gravidanza e non ha apparenti complicanze", ha spiegato Simona La Placa, direttore di Neonatologia all'ospedale S. Antonio Abate di Trapani. "Adesso - aggiunge - quello che a noi preme sottolineare è che è possibile partorite in assoluto anonimato in ospedale senza nessun rischio e assecondando il diritto della donna di non riconoscere il figlio e al tempo stesso di garantire la sicurezza del parto e del nascituro". 

Parla ancora con emozione della vicenda vissuta Alberto Marino, il vicebrigadiere dell'Arma che ha partecipato alle operazioni di soccorso del neonato. "Non voglio giudicare nessuno perché non so quale storia ci sia dietro, ma certo di questi tempi ci sono mille modi per vivere una maternità non voluta, modi che non mettano a rischio la vita del bambino che è vivo per miracolo", ha detto il militare. "Sono ancora molto emozionato", dice il carabiniere che, da anni, lavora al Nucleo operativo Radiomobile di Trapani raccontando la giornata di ieri. Insieme al collega, l'appuntato Tumbarello si è occupato delle prime fasi dell'intervento scortando il piccolo all'ospedale. "Sta bene - spiega raccontando che il bimbo sarebbe nato circa 9 ore prima del ritrovamento -, pesa 3 chili ed è lungo 50 centimetri. È bellissimo ed è forte, spero da grande faccia il carabiniere". 

Sul caso è intervenuta anche Giorgia Meloni. "Che la vita possa restituire a questo bimbo tutto l'amore e il bene che qualcuno ha provato a negargli con questo gesto spregevole", ha scritto sui social la leader di FdI.