
Il Tribunale di Milano
Desio (Monza e Brianza), 26 giugno 2015 - Avevano assunto la 'reggenza' della 'Locale' di Desio dopo la valanga di arresti del 2010 per l'inchiesta 'Infinito' che ha spezzato l'organizzazione della 'ndrangheta in Brianza.
Il gip del Tribunale di Milano ha condannato 25 imputati che hanno scelto il processo con il rito abbreviato. La condanna maggiore a 15 anni di reclusione è andata a Giuseppe Pensabene, ritenuto colui che aveva preso in mano il testimone lasciato dopo l'arresto dal capo della 'Locale' di Desio Annunziato Moscato (condannato in appello con il rito abbreviato a 10 anni di reclusione per associazione mafiosa) e che aveva creato a Seveso una propria banca clandestina, in cui venivano riciclati i proventi delle estorsioni e dell'usura.
Otto anni sono andati a Domenico Zema, genero di Annunziato Moscato ed ex consigliere comunale nelle file di Forza Italia a Cesano Maderno, carica da cui si dimise nel 2000 quando fu arrestato per associazione di stampo mafioso, accusa da cui però era stato prosciolto; 4 anni e 10 mesi per Fausto Giordano, imprenditore edile di Biassono ritenuto dagli inquirenti un 'imprenditore colluso' con l'organizzazione criminale.
Assolto invece Silvano Napolitano, di Verano Brianza (imprenditore, ex dirigente della Caratese calcio, sotto inchiesta della Procura di Monza anche in un'altra vicenda di reati fiscali). Mentre a settembre si terrà al Tribunale di Monza il dibattimento per altri imputati che non hanno chiesti riti alternativi.