Lunedì 29 Aprile 2024

Muore durante la fecondazione assistita

Cristina Toncu, 30 anni, si era rivolta a un centro in Moldavia, suo Paese d’origine. La giovane, sposata da 4 anni, viveva a Chivasso

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di Viviana Ponchia

Cristina aveva appena compiuto 30 anni e alla vita chiedeva solo altra vita. Un bimbo, il sigillo di una felicità che agli altri sembrava cosa rara e preziosa. Come si amavano lei e il suo Stefan. Insieme da 14 anni, sposati da 4 e in eterna luna di miele. Lo ripetono affranti i pareti e gli amici adesso che lei non c’è più. È morta il 2 settembre, l’hanno sepolta il cinque in Moldavia, dove era andata a cercare di forzare la mano al destino con la fecondazione assistita. Doveva essere una sorpresa per tutti, quindi lontano, dove stavano le loro radici e il sogno costava meno. Il tariffario della clinica Terramed di Chisinau era cinque volte inferiore a quella applicato in Italia. Il prezzo giusto per una ragazza che lavorava in una pasticceria di Chivasso e un giovane elettricista. Sulla carta nessun rischio, operazione di routine. Facciamolo, hanno detto Cristina Toncu e Stefan Sirbulet, entrambi originari di Singerei. L’appuntamento con il dottor Roman Pastrama era fissato per il 26 agosto. Lei è partita qualche giorno prima per sottoporsi a una terapia ormonale, lui l’ha raggiunta per il gran giorno. Una procedura da venti minuti che di solito non richiede la sedazione totale. Ma in questo caso sì, preceduta da un elettrocardiogramma che non segnala niente di anomalo. Cristina entra in sala alle otto del mattino per il prelievo degli ovociti. Tre ore dopo il medico che ha operato con due anestesisti esce per comunicare che l’intervento è riuscito. Ma sfortunatamente c’è stato un problema e il cuore della donna si è fermato. Aggiunge di avere fatto bene il suo lavoro. Chiede di stare calmi, tutto andrà bene. Riescono a fare ripartire il battito, la trasferiscono in un altro ospedale. I dottori dicono: si riprenderà in 15 giorni. E invece no. "Ora capisco che è passato troppo tempo – dice il marito - e quando è arrivata al pronto soccorso era già in morte cerebrale". Uno dopo l’altro gli organi iniziano a cedere, la ragazza è in coma e non si risveglierà più. Il 2 settembre Stefan e la mamma di lei vanno a trovarla come al solito e solo allora scoprono che è tutto finito. Nessuno li ha avvisati. La procura di Chisinau ha aperto un’inchiesta.I legali della famiglia attendono di conoscere gli esiti dell’autopsia. Anche il ministro della sanità moldava Ala Nemerenco, si sta interessando al caso. In Italia Katia, la cugina titolare della pasticceria dove lavorava Cristina, ricorda quei 4 anni passati a cercare di avere un bambino che non arrivava. Ne parlarono con gli amici, fecero due conti. In Italia i costi della fecondazione assistita dipendono dalla tecnica scelta, il centro dove viene effettuata, la regione, il numero di volte che viene ripetuto il trattamento. Da uno studio condotto in poco meno di 100 centri specializzati è emerso che i prezzi possono raggiungere 15.600 euro, a fronte di un rimborso da parte dell’Asl di circa 1900 euro. La spesa varia da regione a regione e si va dai 6.900 euro richiesti in Emilia Romagna a un massimo di 15.660 in Lombardia. La differenza sensibile del costo dei trattamenti costringe ogni anno centinaia di coppie a un esodo sanitario verso luoghi economicamente favorevoli. Dalle regioni meridionali, dove non sempre il rimborso è contemplato, gli aspiranti genitori migrano verso la Toscana, la Valle D’Aosta, il Friuli e la Lombardia. Gli altri cercano una soluzione all’estero come Cristina e suo marito. La notissima clinica privata della capitale, specializzata nella fecondazione in vitro, sembrava la scelta giusta. La ragazza stava bene, ci sono le analisi a provarlo. La famiglia pretende di sapere cosa sia successo.