di Fabio Castori Nessuna autopsia, ma la procura di Ancona ha aperto un fascicolo per omicidio stradale e disposto indagini a 360 gradi, anche per stabilire la regolarità o meno dello stage. Ci sarà da scavare a fondo sulle responsabilità costate la vita a Giuseppe Lenoci, 16 anni, di Monte Urano, Fermo, morto lunedì a Serra de’ Conti, ad Ancona, mentre si trovava a bordo di un furgone di una ditta di termoidraulica di Fermo, impegnato in uno stage. Il pm, che ha delegato le indagini ai carabinieri, non ha disposto l’autopsia ritenendo per ora chiare le cause del decesso dovuto al violento impatto. La salma verrà riconsegnata ai familiari che hanno già fissato i funerali per domani. Il fascicolo della procura dorica fino a ieri mattina era a carico di ignoti ma è destinato a restarlo ancora per poco. I militari dovranno sentire infatti a breve il conducente del furgone, un 37enne, che lavorava nella stessa ditta dove il ragazzino faceva lo stage. Sarà lui la parte fondamentale dell’indagine dal punto di vista dell’incidente. Sul perché e soprattutto se il minore quella mattina poteva accompagnarlo nell’abito dello stage farà chiarezza la procura, che ha già acquisito la documentazione sulla procedura in atto tra il centro di formazione Artigianelli di Fermo, che il 16enne frequentava, e la ditta dove si stava specializzando. "Vogliamo verificare – spiega il legale della famiglia Lenoci, l’avvocato Arnaldo Salvatori – se Giuseppe, che si trovava in un mezzo di lavoro in provincia di Jesi, aveva l’autorizzazione per essere lì. Il ragazzino era di Monte Urano e frequentava una scuola a Fermo, cosa ci faceva a Serra de’ Conti? Questo fa scattare più di un interrogativo, ma, prima di trarre conclusioni affrettate, sarà il caso di valutare come era stato organizzato lo stage, come si svolgeva e quale ...
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