Lunedì 29 Aprile 2024

Morti e vaccini: modello tedesco in panne

Roberto

Giardina

Che succede ai primi della classe? La Germania era un esempio, pochi morti, letti in terapia intensiva sei volte più di noi, tanti da accogliere pazienti stranieri anche italiani, nonostante un lockdown mai stato severo come il nostro. E cittadini in maggioranza obbedienti, i ribelli sono violenti ma meno di quanto si creda. Ma adesso le vittime sono 800 al giorno, con punte di mille (64mila in totale), le vaccinazioni sono in ritardo (3,67 milioni), a questo ritmo gli ultimi dovranno attendere Natale. Jens Spahn, il ministro della Sanità, era candidato alla successione di Frau Merkel. Ora è sotto accusa. Anche Frau Angela ammette gli errori. L’opposizione da destra e sinistra l’accusa: basta con la politica dei divieti, si rischia di fallire, gli aiuti sono in ritardo. Lei rimane la più amata, ma non riesce a controllare i 16 primi ministri delle regioni. La sanità è di loro competenza. Dopo l’ultimo vertice tempestoso, è apparsa provata alla TV. Lei è per la linea severa, andiamo meglio ma il virus non è sotto controllo, il Covid che muta è una minaccia. Ma si è arresa: "Non ho diritto di veto, fate come volete".

Tutti insieme, ognuno per sé. Il lockdown continua per tre settimane, ma le elementari e gli asili riaprono a capriccio. I parrucchieri riprendono le forbici in anticipo. Forse perché quasi tutti lavorano già al nero. O si spera che una messa in piega tenga su il morale. Nessuno si rallegra perché va male pure ai tedeschi sempre perfetti. Fa paura che neanche loro sappiano perché si continui a morire, con il sistema sanitario migliore d´Europa. "Siamo stati prudenti o avari non rischiando di investire su vaccini ancora da provare, ammette Frau Angela, poi ci siamo fidati che le dosi venissero consegnate nei tempi promessi" L’errore è stato di aver avuto fiducia nella precisione teutonica. Contro il Covid un pregiudizio fatale.