
Aurora Maniscalco (foto Giornale di Sicilia)
Roma, 24 giugno 2025 – Non ce l'ha fatta Aurora Maniscalco, l’hostess palermitana di 24 anni, precipitata a Vienna dal terzo piano di un palazzo nella notte tra sabato e domenica scorsi e ricoverata in condizioni disperate. La ragazza, che si trovava in un ospedale della capitale austriaca, è morta ieri sera per le gravi ferite riportate nella caduta.
La polizia austriaca, che sta indagando, sospetta che non si sia trattato di incidente. La notte della caduta la 24enne, da poco residente a Vienna e hostess per Lauda Air, era insieme al fidanzato, 27 anni, anche lui originario di Palermo e assistente di volo, ma per un'altra compagnia. Al momento i l ragazzo è stato sentito come testimone dagli investigatori.
I genitori volati a Vienna non credono all’ipotesi del suicidio. “Era venuta a Palermo a maggio e non era affatto depressa. Voleva iscriversi a un corso di tedesco e aveva progetti”. Secondo la famiglia Aurora e il fidanzato litigavano spesso. “Ma non sappiamo quali fossero i motivi”. E’ escluso che la giovane avesse assunto sostanze prima di cadere: gli esami tossicologici sono negativi.
I punti da chiarire
Tanti restano i punti oscuri in questa vicenda secondo i parenti della vittima. "Noi non accusiamo nessuno, ma ci sono molte cose da chiarire. Ad esempio: perché nel profilo Whatsapp di Aurora non c'è più la sua foto – si chiede la famiglia –. Perché non si vede più l'ultimo accesso?. Perché la casa non era stata sequestrata? Perché non è stata disposta l'autopsia?”. L'esame autoptico è stato chiesto ora dal legale della famiglia insieme al sequestro dell'alloggio e all'analisi dei cellulari e di tutti i dispositivi che usava Maniscalco.
Toccante il ricordo di Federica Bevilacqua, cugina di Aurora, che sui social scrive: "Ciao Auri, vola per sempre nei cieli come facevi in terra. Noi ti faremo giustizia, non ci fermeremo di fronte a niente! Mai! Vogliamo sapere cosa è realmente successo, perché non crediamo che lei si sia suicidata. Noi ti faremo giustizia, Aurora” conclude il post.
Il caso di Aurora Maniscalco ricorda quello della 13enne Aurora Tila, precipitata dal balcone del settimo piano della palazzina dove abitava, a Piacenza. Della morte della ragazzina è accusato il fidanzato 15enne. Ma questa è un’altra storia.