Giovedì 2 Maggio 2024

Morbillo, qual è il rischio per gli adulti in Italia. Rezza: “I numeri di chi si ammala e perché”

Il professore straordinario di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano: “Cosa provoca sopra i 30 anni e chi non si deve vaccinare”

Morbillo: rischiano (anche) gli adulti, ecco perché

Morbillo: rischiano (anche) gli adulti, ecco perché

Roma, 23 aprile 2024 - Ma quanto è rischioso il morbillo per gli adulti? Dopo l’allarme dei pediatri, anche sulla pertosse, lo abbiamo chiesto a Giovanni Rezza, professore straordinario di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. 

“Più del 50% dei malati sono sopra i 30 anni”, è il monito dell’esperto, uno dei volti più familiari agli italiani, durante l’epidemia di Covid. E proprio da quel momento bisogna partire, riflette il professore, per spiegare come mai siamo tornati a fare i conti con una malattia che pensavamo di aver debellato.

Chi sono gli adulti colpiti dal morbillo

Ma chi sono gli adulti colpiti dal morbillo? “Quasi esclusivamente persone non vaccinate – chiarisce Rezza – e che non si sono ammalate da bambini. Ricordiamoci che una dose di vaccino garantisce una copertura del 95%, con due dosi si arriva al 99%”. “Il tasso di incidenza della malattia, quindi il numero di casi sulla popolazione a rischio, è piuttosto elevato. L’Oms, cosa che forse sfugge anche a tanti medici, nel suo programma di eliminazione del morbillo che purtroppo non è andato a buon fine, ha previsto la vaccinazione gratuita”.

Cosa provoca negli adulti e chi non si deve vaccinare

Ma cosa provoca il morbillo negli adulti? E chi non si deve vaccinare? “Si tratta di un  vaccino a virus attenuato, non devono farlo sicuramente gli immunodepressi – chiarisce Rezza -. Anche per proteggere loro bisogna aumentare le coperture”. Il morbillo anche negli adulti può portare a complicanze serie, “anche più gravi rispetto ai bambini, dalle polmoniti alle encefaliti, queste ultime sono più rare”. 

Come mai è tornato il morbillo

Ma come mai è tornato con numeri così preoccupanti? I casi del 2023, ha appena calcolato l’Oms, sono sessanta volte più alti rispetto all’anno precedente. “Intanto stanno aumentando tutte le malattie che si trasmettono per via respiratoria, perché c’è stato di mezzo il Covid – è la spiegazione del professore -. Durante la pandemia, virus e batteri hanno circolato poco. Dopo, hanno ripreso a circolare. Così, se non c’è una copertura vaccinale adeguata, trovano una popolazione suscettibile su cui camminare”.

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