Martedì 23 Aprile 2024

Migranti, Di Maio: "Nessun bimbo resti in mare". Fico con lui, Salvini: "Non cedo"

La Cei: "Chi si tira indietro non ha coscienza a posto". Di Maio: "Malta non fa il suo dovere". Il presidente della Camera: "Apertura importante, ma l'Italia non va lasciata sola". Gelido il leader della Lega: "Basta ricatti, vergognoso silenzio dell'Europa"

Immagine tratta dal profilo twitter di Sea Watch Italy

Immagine tratta dal profilo twitter di Sea Watch Italy

Roma, 5 gennaio 2019 - "L’Italia deve dare una lezione di umanità a tutta l’Europa, e Malta non fa il suo dovere". Torna all'attacco Luigi Di Maio, incalza la Ue per la vicenda migranti e ribadisce che l’Italia è pronta ad accogliere donne e bambini delle navi Sea Watch e Sea Eye. Il vicepremier va avanti per la sua strada, nonostante la presa di posizione di Salvini ("Io non cambio idea") e le tensioni nel governo. Interviene anche la Cei, che avverte: "Di fronte a situazioni umanitarie che richiamano scenari di morte, non ci si può tirare indietro e sentirsi ugualmente con la coscienza a posto". 

DI MAIO - "Ci sono dieci persone tra donne e bambini che sono da 14 giorni in mezzo al mare a un miglio dalla costa maltese" rincara oggi Di Maio. L’Unione europea, avverte il leader pentastellato, "nasconde la testa sotto la sabbia, Malta finge di non vedere e allora, rispetto a questo disimpegno ignobile, noi diciamo come Italia che siamo disponibili ad accogliere donne e bambini”.

"Non arretriamo sulla politica migratoria, che ha permesso di ridurre in modo considerevole gli sbarchi, ma quando si tratta di donne e bambini siamo pronti ad accoglierli", le parole del vicepremier sulla questione del carico umano a bordo delle navi delle Ong, che nessuno in Europa ha ancora dichiarato di voler prendere a mano, eccezion fatta per l’Olanda che si è detta disponibile a farsi carico in parte, a patto che anche gli altri paesi europei facciano la loro parte. Di Maio dice che "la Ue mette la testa sotto la sabbia", e Malta che rinuncia ai suoi doveri compie "una cosa ignobile“. Ieri La Valletta aveva messo in guardia l'esponente pentastellato: “Stai attento alle parole“.

L'APPELLO DI FICO  - Un appello ai presidenti dei parlamenti europei per trovare una soluzione condivisa sulla questione migranti è stato lanciato da Roberto Fico, terza carica dello Stato, che appoggia l’iniziativa presa da Luigi Di Maio di aprire all’accoglienza di donne e bambini che si trovano sull’imbarcazione delle Ong al largo di Malta. “Siamo, come europei, cittadini che fanno della solidarietà un principio cardine della convivenza e dell’essere comunità. Sono convinto che l’iniziativa presa da Luigi Di Maio sia un segnale importante e ne sono contento. Allo stesso modo credo fortemente che l’Italia non debba essere lasciata sola, così come nessun altro Paese debba essere lasciato solo a gestire questioni complesse".

Quindi il post su Facebook in cui Fico dice a chiare lettere: "Non possiamo permettere che vengano lasciati in condizioni inaccettabili degli esseri umani che fuggono da dolore, morte e sofferenza. La nostra civiltà si misura da questo". E aggiunge: "Se siamo solidali tutti assieme diventiamo più forti, e le responsabilità quando sono condivise non costituiscono più un peso per una comunità. Questo vale per qualsiasi tema da affrontare, incredibile quanto spesso ce ne dimentichiamo". 

MA SALVINI NON CEDE - Gelida la posizione di Salvini: basta ricatti. "Due navi Ong sono in acque territoriali maltesi: le persone a bordo devono essere fatte sbarcare a La Valletta". Oppure, scrive il titolare del Viminale, "visto che le Ong battono bandiera olandese e tedesca, chiedano aiuto a Berlino e Amsterdam per attivare immediatamente un corridoio umanitario. A questo proposito, non risulta che Olanda e Malta abbiano mai attivato corridoi umanitari come invece fatto dall'Italia. Vergognoso il silenzio dell'Europa. Evidentemente le lezioncine di umanità vanno indirizzate solo all'Italia. Non cediamo ai ricatti e alle menzogne".

Le reazioni alle prese di posizione di queste ore non si sono fatte attendere. La Lega è rimasta spiazzata dalla sortita di Di Maio, perché "fare entrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta” “non è la linea del governo”, avverte Stefano Candiani, sottosegretario all'Interno del Carroccio. Per questo, spiega, il premier Giuseppe Conte "dovrà farsi carico" dell’eventuale accoglienza di donne e bambini della nave ong “anche nei confronti della maggioranza”.

IL MONITO DEI VESCOVI - "Il tema delle migrazioni, che ora ci si ripresenta davanti con la vicenda delle navi bloccate in mare e con il caso di alcuni sindaci che hanno preso posizione contro l'applicazione del decreto Salvini sulla sicurezza, deve farci riflettere sul fatto che le persone comunque fuggono da situazioni di emergenza e di guerra", afferma monsignor Guerino Di Tora, presidente di Migrantes, la fondazione della Cei, ricordando che "non c'è solo la guerra fatta con le armi; ci sono anche le guerre della fame, della povertà, della siccità, dell'odio tribale, del terrorismo. Sono tutte realtà anche diverse ma che hanno in comune il fatto di portare ugualmente a una situazione di morte ed è normale che si fugga da simili realtà". Il presidente di Migrantes ribadisce che "il fenomeno migrazione non può considerarsi una emergenza ma al contrario è una realtà destinata a cambiare la geopolitica mondiale e che quindi va giustamente governata e non lasciata a se stessa. Ma governare non vuol dire chiudere la questione, facendo finta che non esista. Oggi, con il decreto sicurezza, si pongono obiettivamente gravi problemi di coscienza per quei sindaci che si vedono costretti a rinunciare al loro senso di umanità. La situazione - è il monito dell'esponente della Cei - rischia di dividere profondamente anche la coscienza di tanti italiani". 

SEA WATCH - Per l’equipaggio della Sea Watch però è “impensabile separare le famiglie a bordo” in modo che donne e bambini possano essere accolti in Italia. “A bordo ci sono 7 minori, tra cui tre bambini che fanno parte di un nucleo familiare”, ha precisato la portavoce di Sea Watch, Federica Mameli. “Loro non accettano di essere separati e nemmeno noi li separeremmo mai”, chiarisce. Con la proposta del leader 5Stelle verrebbero accolti in Italia in totale 5 donne e 7 bambini, mandando altrove almeno tre padri che si vedrebbero divisi dalle loro famiglie. “L’Italia resta in una posizione che, rispetto alle intenzioni, non è chiara. Una opzione che non possiamo prendere sul serio", ha affermato Giorgia Linardi, altra portavoce della ong tedesca Sea Watch.