Mercoledì 1 Maggio 2024

Messi e Lukaku Molto mercenari poco uomini

Massimo

Donelli

Lionel Messi, 34 anni, passato dal Barcellona al Paris Saint Germain: "Me ne vado ma non è un addio". Romelo Lukaku, 28 anni, passato dall’Inter al Chelsea: "Rimango interista per sempre". Eldor Shomurodov, 26 anni, passato dal Genoa alla Roma: "Il Genoa rimarrà nel mio cuore". Tre calciatori (un argentino, un belga e un uzbeko). Tre anonimi e personalissimi social media editor che scrivono per loro. Tre distillati di ipocrisia che non merita nemmeno il più credulone fra i tifosi. Perché, giovanotti, non prendiamoci in giro: lo sanno tutti come stanno le cose. È questione di soldi. Tanti soldi. Molti di più di quelli che Messi, Lukaku e Shomurodov avrebbero strappato a Barcellona, Inter e Genoa. Per questo se ne sono andati. E nessuno può certo biasimarli, anzi. Personalmente credo nella meritocrazia. E sono convinto che ciascuno vada pagato per quanto dà, specie nello show business. Di cui il calcio, oggi, piaccia o no, è un pezzo importante. Per esempio, Ferran Soriano, 54 anni, amministratore delegato del Manchester City, squadra allenata dal suo fraterno amico Pep Guardiola, 50 anni, ha creato City Football Group, che è valutato 5 miliardi di euro e possiede 10 club in tutto il mondo: Australia, Belgio, Cina, Francia, Giappone, India, Inghilterra, Spagna, Stati Uniti, Uruguay. Soriano ha un modello: Walt Disney Company. Vuole creare la più grande azienda di intrattenimento calcistico al mondo. E ci sta riuscendo.

Business, quindi. Enorme business. Con tanti saluti ai giocatori-bandiera. E tutti liberi di vendersi al miglior offerente. Chiaro? Ora basterebbe poco. Basterebbe, cioè, dirlo. Onestamente. Professionalmente. E smetterla con le lacrime d’addio che 48 ore dopo diventano sorrisi ai nuovi tifosi. Così come sarebbe opportuno farla finita con la sceneggiata del transfuga che non esulta quando segna alla ex squadra. Basta! Siete milionari? Pagate qualcuno che vi insegni a essere uomini. Uomini veri.