Venerdì 26 Aprile 2024

Meloni, la maratoneta "L’Italia ce la farà Il bilancio su di me? Solo tra cinque anni"

La premier ottimista: "Va meglio di quanto si voglia far credere"

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Primi bilanci. Governare l’Italia "è una maratona", non una corsa sprint. Parola di Giorgia Meloni: giura di non vivere i suoi primi cento giorni a Palazzo Chigi come un traguardo, rinvia il bilancio "alla fine del percorso" ma si dichiara "ottimista": "La nazione ce la farà". Perché? Perché, assicura, "è in una situazione più solida di quanto alcuni vogliono far credere". E a quelli che ha spesso chiamato "gufi", rinfaccia lo spread, "sceso da 236 a 175 punti base, con la Borsa che ha registrato un aumento del 20% e Banca d’Italia che stima per il secondo semestre 2023 l’economia italiana in netta ripresa".

Nella sua rubrica social, con la solita agenda in mano, la premier passa in rassegna solo gli ultimi atti del governo, dal Patto sulla terza età al ddl su procedibilità d’ufficio e arresto in flagranza. Ma ci tiene a chiarire: l’obiettivo non sono "misure spot" bensì "soluzioni" e richiedono "lavoro e precisione". Ci si può leggere la conferma dell’impegno a ridurre al minimo i decreti d’urgenza (già una quindicina), ma anche un avvertimento a Lega e FI. I due alleati, infatti, l’hanno spesso irritata in questi mesi con fughe in avanti.

Fra le punzecchiature di Silvio Berlusconi e i rilanci di Matteo Salvini, la dinamica fra alleati resta una delle incognite sul futuro del governo. Il quale è atteso al primo tagliando elettorale: le Regionali in Lazio e Lombardia. Le ultime fibrillazioni si sono registrate sulla giustizia, esplose proprio dopo l’arresto del boss Matteo Messina Denaro, vissuto come un successo dalla premier che aveva voluto dedicare anche alla mafia (con l’ergastolo ostativo) il suo primo decreto legge, quello anti-rave.

Rientrato per ora il caso intercettazioni, Meloni ribadisce comunità d’intenti col Guardasigilli. Il ministro, dice, "è impegnato su una riforma molto seria e ampia della giustizia", con due cardini, garanzie per indagati e processati, e certezza della pena dopo la condanna. Fra gli obiettivi, aggiunge l’attenzione massima ai "reati più percepiti, spaccio, furti in appartamento e rapine". In questa direzione, sottolinea, va il piano Stazioni sicure del Viminale. Il governo, intanto, rivendica di aver messo fra le priorità di Bruxelles l’immigrazione irregolare.

Meloni, nei prossimi giorni, sarà a Stoccolma e Berlino, prima del Consiglio europeo straordinario del 9-10 febbraio.

Luca Rosi