Cnr, Maria Chiara Carrozza prima presidente donna. Chi guiderà la ricerca italiana

La nomina su decreto firmato da ministro dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa. "Una sfida e una responsabilità senza precedenti. Ma anche un cambio di passo e di prospettiva"

Maria Chiara Carrozza (Ansa)

Maria Chiara Carrozza (Ansa)

Roma, 12 aprile 2021 - Maria Chiara Carrozza è la prima presidente donna del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). La storica nomina è arrivata con la firma del decreto oggi da parte del ministro dell'Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa: "Voglio augurare buon lavoro al neo presidente e ringrazio il presidente Massimo Inguscio per il grande lavoro svolto in questi anni. Con questa nomina il Cnr torna a essere nel pieno delle sue funzioni organizzative e gestionali, oltre che scientifiche".

Maria Chiara Carrozza, ex ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca nel governo Letta, ha svolto ricerche nella biorobotica, biomeccatronica e neuro-robotica, ed è stata già la più giovane rettrice italiana: resterà in carica per 4 anni. "Essere la prima donna alla guida del più importante e grande centro di ricerca del Paese è una sfida e una responsabilità senza precedenti. Ma anche un cambio di passo e di prospettiva", ha commentato la ricercatrice toscana. "Ringrazio la ministra Messa e il Comitato di Selezione per la fiducia riposta nella mia persona".

Laureata in Fisica all'università degli studi di Pisa, con dottorato in ingegneria alla Scuola Superiore Sant'Anna, la neo presidente 56enne del Cnr, non è solo professore ordinario di Bioingegneria Industriale e ricercatrice nei settori della biorobotica e della biomeccatronica, ma è promotrice, nell'ambito della neuro-ingegneria della riabilitazione, quello che lei stessa ha definito "nuovo umanesimo scientifico, in cui l'evidenza scientifica è il metodo, ma l'umanità l'obiettivo per rendere più forti i fragili". 

Maria Chiara Carrozza è anche autrice di numerose pubblicazioni e brevetti, responsabile di progetti europei e accademici, e attualmente direttore scientifico dell'Ircss Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus. Oltre ad aver insegnato e condotto ricerche in centri e università in Italia, Europa, Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, Cina.

Mettendo da sempre al centro della ricerca quell'umanesimo tecnologico in cui "tra uomo e macchina non deve esserci antagonismo e i robot devono competere con i robot e non con gli esseri umani", come da ministro, anche oggi ha annunciato che suo obiettivo prioritario "sarà valorizzare le tante potenzialità che esistono nel sistema della ricerca italiana".