
Operatori del comune di Roma rimuovono alcuni manifesti contro i negozi di commercianti ebrei (Ansa)
Roma, 9 agosto 2014 - Manifesti contro i negozi di commercianti ebrei di Roma per invitare al boicottaggio 'dei prodotti di Israele'. Con, in aggiunta, un elenco delle attività contestate. Firmati 'Vita est militia", sono comparsi all'alba sui muri di alcuni quartieri della Capitale, in particolare in viale Libia, piazza Bologna, Corso Trieste e via Ugo Ojetti, e subito rimossi dalle squadre di Ama, coordinati dal Pronto Intervento Centro Storico (Pics). Delle indagini si occupa la Digos.
Al vaglio della polizia anche le immagini delle telecamere di sicurezza presenti nelle strade interessate."Boicotta Israele - si legge sui poster - contribuisci a fermare il massacro del popolo palestinese. Bisogna boicottare ogni tipo di prodotto e commerciante ebraico". A seguire, poi, l'elenco di una cinquantina di attività. Il sindaco Ignazio Marino, in una nota, condanna gli autori del gesto: "Il linguaggio utilizzato riporta alla mente le liste di proscrizione antiebraiche del nazifascismo. La capitale d'Italia, medaglia d'oro alla Resistenza, si schiera a fianco dei commercianti presi di mira. Roma considera questi gesti compiuti da teste vuote un inaccettabile schiaffo alla dignità e ai valori di tutte le romane e i romani. Gli autori di questi gravissimi atti devono essere identificati, arrestati e severamente condannati".
Alcune settimane fa, sui muri della Capitale, erano comparse delle svastiche e delle scritte di odio razziale. Ieri tre esponenti dell'estrema destra romana, tra i 20 e i 53 anni, sono finiti nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla Procura. In casa avevano busti del Duce, vessilli fascisti, manganelli e bombolette spray. Probabilmente le stesse usate per imbrattare le serrande di numerosi negozi gestiti da ebrei la notte tra il 27 ed il 28 luglio.