Mercoledì 24 Aprile 2024

Roma tappezzata da scritte antisemite e svastiche

Le scritte e i disegni hanno fatto la loro comparsa in via Appia Nuova a San Giovanni e nel quartiere Prati. Via alle indagini per risalire agli autori

Roma, 28 luglio 2014 - Almeno una settantina di scritte antisemite e svastiche sono apparse sui muri e sulle serrande di negozi in diversi quartieri di Roma. Si tratta di frasi offensive contro gli ebrei scritte con vernice nera. Numerosi anche i manifesti apparsi con su scritto: "Ogni palestinese è come un camerata, stesso nemico stessa barricata". Tra le zone prese di mira, via Appia Nuova a San Giovanni e via Cola di Rienzo e via Ottaviano nel quartiere Prati.

Molte delle scritte sono state rimosse stamattina. Il coordinatore della maggioranza in Campidoglio, Fabrizio Panecaldo, ha spiegato: "Vogliamo far giungere la nostra solidarietà alla comunità ebraica romana dopo le scritte antisemite comparse questa notte sui muri della Capitale. Questi gesti ignobili e vigliacchi, che tra l'altro manifestano l'ignoranza storica e il delirio ideologico dei loro beceri autori, feriscono la memoria collettiva di una città come Roma, medaglia d'oro alla Resistenza".

Si indaga intanto negli ambienti di estrema destra ed estrema sinistra per risalire agli autori delle scritte. L'ipotesi investigativa è che manifesti e scritte abbiano un'unica regia e che il gruppo che le ha realizzate, pur se di differente colore politico, si sai saldato attorno ad un sentimento anti-israeliano. Al vaglio dei commissariati di zona e degli agenti della Digos anche le registrazioni di alcune telecamere che, al momento, non avrebbero fornito elementi utili alle indagini.

Immediata la reazione della comunità ebraica romana. Il presidente Riccardo Pacifici ha chiamato il premier Matteo Renzi con il quale ha annunciato un incontro. "Le scritte antisemite sui negozi degli ebrei a Roma - ha detto preoccupato Pacifici - ci fanno temere un'escalation dell'odio legata al conflitto in Medio Oriente. Quando si fa una svastica su una serranda si indica un possibile bersaglio. E' un piccolo salto di qualità che ci allarma. Siamo ancora lontani dagli attacchi alle sinagoghe, ma non sottovalutiamo questi segnali se non vogliamo che l'Italia diventi come la Francia".