Mercoledì 24 Aprile 2024

Maltempo, grandine gigante: "Mai visto nulla di simile, verifiche ai tetti"

Gianfrancesco Monopoli, dirigente del centro operativo vigili del fuoco: "Nelle ultime 24 ore impegnati 1400 uomini in 1200 interventi"

Il fenomeno della grandine gigante (Ansa)

Il fenomeno della grandine gigante (Ansa)

Roma, 11 luglio 2019 - Gianfrancesco Monopoli è il dirigente del centro operativo nazionale vigili del fuoco, l'uomo delle mille emergenze. Sono ore di interventi senza sosta, anche se l'ondata del maltempo sembra aver lasciato l'Italia. "Siamo ancora in allerta, lavoriamo a pieno regime - spiega il dirigente -. Stiamo sempre impegnati nel nord Italia, in particolare in Emilia, nella provincia di Ravenna, dove ieri il vento ha fatto strage di alberi. Nelle Marche, per le conseguenze della grandinata eccezionale e della tempesta. Molti interventi anche in Abruzzo, tra Pescara e Chieti, per gli allagamenti, e in Puglia, a Taranto”. Raffiche di vento violente e devastanti incendi in Sicilia. “Ora nell’isola i focolai sono spenti, la situazione è tranquilla. Mentre continuiamo a lavorare nelle altre regioni”. Quanti uomini avete schierato sul fronte dell’emergenza? “Nelle ultime 24 ore per il maltempo sono stati impegnati 350 vigili, gli interventi sono stati settecento. Mentre in Sicilia hanno lavorato 500 uomini con 650 interventi, in particolare tra Catania e Siracusa”. Quindi la Sicilia da sola vale come tutta l’Italia. “Sì, ieri è stato così. Le cause dei roghi? Da verificare ma sicuramente c’è stata una situazione climatica anomala. Con 40 gradi e venti di scirocco. Quindi favorevole all’innesco”. Un suo collega ieri sera commentava da Pescara: miracolo non ci sia scappato il morto per la grandine. I chicchi avevano diametro di sei-sette centimetri, hanno spiegato i meteorologi. Le era mai capitato? “No, mai. Ha colpito anche me, per la dimensione e la violenza”. Come proiettili. “E infatti stiamo facendo anche verifiche sugli edifici colpiti per controllare la tenuta statica”. Addirittura? “Sì, danni alle coperture possono anche compromettere la stabilità di un tetto, magari di una porzione. L’evento è stato davvero eccezionale. Abbiamo ancora trecento interventi in coda in Abruzzo”.