Martedì 30 Aprile 2024

Palermo, sequestro da 8 milioni a esponente del clan di Bagheria. Sigilli anche a squadra di calcio

Francesco Raspanti è ritenuto dagli investigatori un esponente di spicco della mafia bagherese.

Carabinieri (Foto di repertorio Novi)

Carabinieri (Foto di repertorio Novi)

Palermo, 5 giugno 2015 - Beni per un valore di 8 milioni di euro sono stati sequestrati a Palermo dal Nucleo Investigativo dei carabinieri in esecuzione di un provvedimento emesso dal dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale su richiesta della Procura a Francesco Raspanti, 48 anni, agli arresti domiciliari perché coinvolto nell'operazione antimafia "Reset". 

La complessa attività investigativa, svolta attraverso accertamenti patrimoniali ha consentito di individuare vari asset riconducibili all'indagato e secondo l'accusa illecitamente accumulati in diversi anni di malaffare. Tra le altre cose, il sequestro ha interessato anche una cospicua quota di partecipazione a una società calcistica locale.

Francesco Raspanti, ritenuto dagli investigatori un esponente di spicco della mafia Bagherese, fu arrestato nel 2014 con l'operazione Reset che portò in carcere 31 persone che imponevano il pizzo alle attività commerciali del comprensorio. Nel corso dell'operazione antimafia Raspanti era stato arrestato con l'accusa di estorsione aggravata. Secondo l'inchiesta sarebbe emerso che Francesco Raspanti insieme al fratello imponevano alle aziende aggiudicatarie degli appalti pubblici a Palermo (lavori del passante ferroviario) e Bagheria (lavori per la realizzazione di una Chiesa e di un parcheggio pubblico), di rifornirsi di materiale edile nelle loro aziende.